IL CALCIO NEL… PALLOTTOLIERE: STOP ALLA “C”, DUBBI SU A & B

Stop and go. Forse un primo passo verso la ripresa potrebbe arrivare paradossalmente dallo stop della lega pro. Ieri la vecchia serie C ha di fatto ufficializzato il definitivo semaforo rosso. Per la massima serie e la cadetteria, invece ci sono spiargli di ripresa. Passeranno almeno altri dieci giorni però prima di sperare di avere un verdetto sulla ripresa del torneo di B, legato a doppio filo alla Serie A.

La palla passa per il momento al consiglio federale che avrebbe dovuto riunirsi oggi e invece ha rinviato tutto. Prima, l’obiettivo 18 maggio. “Auspichiamo di riprendere gli allenamenti in gruppo per quella data, ma bisognerà analizzare la curva dei contagi fino ad allora”, ribadisce il ministro dello sport, Spadafora. Ieri il consiglio direttivo della Lega B si è riunito in videoconferenza. Un briefing (già previsto prima dell’annullamento del consiglio federale) che è servito al presidente Balata per “aggiornare i consiglieri sullo stato dei lavori all’interno dei tavoli aperti in Federazione e sulle relative richieste a tutela del sistema economico e sportivo della Serie B”. Quasi contemporaneamente, la Figc discuteva con i medici sportivi e il comitato tecnico-scientifico del Governo sul protocollo per gli allenamenti in gruppo. Nessun verdetto, per ora. Gli esperti dovranno stilare una relazione e presentarla al premier Conte e ai ministri di sport e salute.

Non si è parlato di come ripartire con le competizioni agonistiche: occorre procedere step by step e assicurare la massima sicurezza all’atto della ripresa degli allenamenti in gruppo, tra ritiri, gruppi chiusi e inevitabili contatti. I nodi sono sempre gli stessi: la necessità di un elevato numero di tamponi da destinare ai club (che però scarseggiano in alcune zone) e come gestire un eventuale caso di positività al Covid19 a campionato ripreso. “Nel restare in attesa delle decisioni del Governo e della Figc, alcuni consiglieri hanno evidenziato come le modalità attuali di allenamento disciplinate dal DPCM siano su base individuale e volontaria”, ha fatto sapere la Lega B a margine del direttivo, di cui Marco Mezzaroma è vicepresidente. Il co-patron granata è tra gli interessati, visto che la Salernitana ha informalmente ripreso proprio con modalità facoltative un minimo di lavoro atletico da due giorni, con tutte le attenzioni del caso. La precisazione potrà essere calata come jolly dai presidenti cadetti al tavolo delle ventilate trattative per le riduzioni degli stipendi dei tesserati. Staremo a vedere.

Chi ha deciso di mettere definitivamente la parola fine al campionato è la Serie C. Decisiva l’assemblea di ieri. Saliranno in B il Monza dell’ex granata Michele Franco, il Vicenza dell’altro ex, Nalini, e la Reggina (dove gioca Bellomo, fino a gennaio 2019 era alla Salernitana). La tifoseria amaranto è gemellata con quella dell’ippocampo. Per la quarta promossa, niente playoff. La maggioranza relativa ha votato il criterio della media punti ponderata che premierebbe il Carpi (retrocesso proprio l’anno scorso dalla B), club terzo nel girone B con una gara in meno rispetto alla Reggio Audace che è seconda. Ma la squadra nata dalle ceneri della Reggiana annuncia battaglia. Alla finestra anche il Bari. Sarà il prossimo consiglio federale a dare l’ok definitivo o cambiare le carte in tavola. In ballo anche l’ipotesi che la quarta promossa dalla C… non ci sia. Ciò si verificherebbe se la B non dovesse ripartire, con conseguente possibile annullamento dei playout. In quel caso, retrocederebbero solo le ultime tre al momento della sospensione (Livorno, Cosenza e Trapani). Curiosità: la terza serie blocca anche le retrocessioni e gli eventuali ripescaggi dalla D.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta