IL MANUZZI COME FORT KNOX

Ancora un testa-coda per la Salernitana. I granata lunedì sera saranno di scena a Cesena, contro la quarta forza del campionato, nel posticipo della trentesima giornata del campionato cadetto. Un impegno difficilissimo per la truppa di Menichini. Il tecnico da quando è tornato sulla panchina granata è stato costretto ad affrontare gran parte delle squadre che navigano nelle zone alte della classifica. Accadrà lo stesso anche contro i romagnoli. Cesena e Salernitana sono divise da ben 20 punti in classifica. I bianconeri volano nei pian alti, mentre i granata sono relegati al penultimo posto, in piena zona retrocessione. Non solo. Il Manuzzi si sta rivelando un vero e proprio fortino per la formazione di Drago. Basti pensare che dei 47 punti totalizzati fino ad oggi dai romagnoli ben 37 (t r e n t a s e t t e) sono stati conquistati tra le mura amiche. Il secondo miglior rendimento interno dopo quello della capolista Cagliari (40 punti). Il Cesena davanti al proprio pubblico (con una media spettatori leggermente più alta di quella granata, grazie anche ai ben 9.mila abbonati) viaggia con le marce alte. Altissime. In 15 partite al Manuzzi, infatti, Ragusa e compagni hanno vinto 12 volte, pareggiato una soltanto e perso in appena due occasioni. Il tutto a suo di gol e con una difesa blindata degna dell’Area 51. La truppa di Drago quando è trascinata dal pubblico amico è andata a segno per ben 30 volte, con una media di due reti casalinghe a partita, risultando il secondo migliore attacco del campionato dietro soltanto quello della capolista Cagliari e in condominio con quello del Crotone, secondo in graduatoria. Non è finita.

Sul piano difensivo, poi, i romagnoli vantano il migliore pacchetto arretrato di tutto il torneo cadetto. Sempre considerando il rendimento interno. Appena sette reti subite nei 15 incontri casalinghi. Il Manuzzi, insomma, come Fort Knox, famoso deposito monetario e di riserve auree degli Stati Uniti d’America. Sarà un caso che lo stadio, intitolato a Dino Manuzzi nel lontano ’82, da tempo abbia anche la dicitura Orogel.

Per la Salernitana, insomma, un impegno a dir poco improbo contro una schiacciasassi tra le mura amiche. Soprattutto se si considera, poi, che il club di Lotito e Mezzaroma ha un pessimo rendimento esterno ed è ancora all’asciutto di un successo lontano dall’Arechi. Più che ai numeri, a voler essere ottimisti, bisognerebbe affidarsi alla cabala. Da un lato con la speranza che il tabù trasferta possa essere finalmente sfatato, magari proprio nella trasferta più difficile del campionato; e dall’altro per i precedenti del Cesena con le squadre del sud. Le uniche due sconfitte patite quest’anno dai romagnoli al Manuzzi, infatti, sono arrivate per opera dell’Avellino e del Bari. C’è di più. Anche l’unico pareggio casalingo Drago lo ha dovuto digerire per mano del Trapani. Altra squadra meridionale.

Al Manuzzi lunedì arriva la Salernitana, con il sud nel cuore.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta