IL NUOVO PIANO REGOLATORE DI SALERNO. LE CRITICHE DEL CONSIGLIERE LAMBIASE –

“Ieri mattinala Giunta ha approvato la proposta del nuovo Piano Urbanistico Comunale di Salerno.

Credo che nessun Consigliere Comunale sia stato informato nel dettaglio dei contenuti, delle scelte prioritarie, delle integrazioni, delle varianti più significative rispetto al vecchio strumento Urbanistico, ancora vigente.

Il PUC, approvato nel2006, haconsentito uno sviluppo edilizio “esagerato” oltre le necessità, le esigenze, i bisogni dei cittadini salernitani. Ha agevolato la cementificazione degli ultimi terreni ancora liberi e delle nostre colline! Ha prodotto un consumo “selvaggio” del suolo, in aree prive di attrezzature e servizi, che il Comune non potrà mai garantire per mancanza di fondi!

Se si analizzano i numeri, si rimane sbalorditi! La popolazione in 10 anni si è ridotta da150.000 a130.000 abitanti. Le nuove abitazioni superano ampiamente il numero di 5.000. A queste si aggiungono 500 alloggi realizzati, fuori dalle previsioni di Piano, al posto di edifici pubblici (vedi Poste centrali) oppure autorizzati dalla Legge Regionale n.19/2009, che consente di costruire case sostituendo i volumi di ruderi o capannoni abbandonati. Solo il 20% delle nuove residenze sono state vendute, mentre sono state censite altre 5.000 abitazioni sfitte o in vendita facenti parte del patrimonio edilizio storico e antico già esistente. Non ha avuto beneficio, né sviluppo l’occupazione nel settore edile! Perché solo tre o quattro fortunati imprenditori hanno lavorato (impegnando la stessa manodopera) sul territorio cittadino, intestandosi l’80% degli interventi realizzati nei comparti edificatori. E’ aumentata la disoccupazione anche nelle attività di commercio ed artigianato locale “legati” all’edilizia.

Gli atti prodotti nei mesi passati dalla Giunta Comunale consistono in ambigue e poco comprensibili delibere di “indirizzi”, trasmesse agli Uffici per la redazione del nuovo PUC. Propongono priorità ed obiettivi contraddittori ed illogici. Si prende atto del calo demografico della popolazione, delle “criticità” emerse nell’attuazione del PUC, ma non si propone alcuna azione concreta che punti a contenere il consumo del suolo. Si afferma che si farà ricorso alla “premialità urbanistica” finalizzata a favorire la “realizzazione di interventi pubblici da parte di privati”, ed ancora all’introduzione di “ varianti normative e di destinazione… prevedendo forme attuative più flessibili e semplificate che incentivino la partecipazione di risorse private” . Si dà possibilità a chi vuole realizzare nuove “strutture turistico-alberghiere o sanitarie” (cliniche private?) di localizzarle “al di fuori dei comparti edificatori del PUC” e quindi si potrà costruire anche in zona agricola. Lo stesso vale per gli “impianti sportivi di iniziativa privata” . Ed ancora laddove nei comparti non ci sia più convenienza per il costruttore nella realizzazione di nuovi alloggi, per loro verrà agevolato il “cambio d’uso del patrimonio edilizio esistente” ( cioè alberghi e centri commerciali?). Si richiede una “destinazione d’uso più idonea” (altri volumi da realizzare?) per le “aree attualmente destinate al PIP Nautico”, che non è mai decollato, anche se il Comune ha già speso 12 milioni di fondi pubblici per attrezzare i suoli. Si individua un’area di20 ettari nella periferia orientale, oggi destinata ad Edilizia Residenziale Pubblica, per la realizzazione del nuovo Ospedale cittadino: una nuova “Grande Opera”, annunciata in più occasioni dal Governatore della Regione Campania, non supportata da alcun atto amministrativo concreto, che ne garantisca i finanziamenti necessari.

Ho poca fiducia che la nuova proposta del PUC neghi l’ulteriore aumento ingiustificato di cemento sul nostro territorio. Se non si cambia radicalmente “percorso”, aggiungeremo danni a quelli già prodotti. Sarà difficile ripararli!”

 

Autore dell'articolo: Marcello Festa