IL PRIMO GIORNO DI TORRENTE

Si erano parlati in una fredda e piovosa sera di fine gennaio, dopo che la Salernitana aveva pareggiato in casa con la Vigor Lamezia, rimontando da 0-2 ed evitando una clamorosa sconfitta interna e, probabilmente, anche l’esonero di Leonardo Menichini. La Salernitana e Vincenzo Torrente quella sera si sfiorarono ma si strinsero idealmente la mano. Ci fosse stata la possibilità, in futuro, si sarebbero ritrovati. E così è stato. Vincenzo Torrente è nato a Cetara, ma ha speso gran parte della sua vita agonistica a Genova. C’è stato, però, sempre il mare a fare da sottofondo alle sue esperienza da calciatore prima e da giovane allenatore poi. In serie B ha allenato sulle sponde del mare Adriatico, a Bari, ma d’ora in avanti lo farà in riva al Tirreno, sulle sponde del Golfo di Salerno, sperando che le onde possano essergli amiche ed anche sussurrargli saggi consigli nei momenti in cui ce ne sarà bisogno. Cetara e Salerno sono vicine, pochi chilometri e tante curve dividono l’Arechi dal borgo natio del neo tecnico granata. Il mare ed il pallone, due compagni di viaggio inseparabili, passioni gemelle, da coltivare, finalmente, ad un tiro di schioppo da casa. Salernitano d’esportazione, Torrente è stato per vent’anni una colonna del Genoa. Calciatore, capitano, bandiera, allenatore pronto a metterci la faccia in qualsiasi situazione. Sotto la Lanterna s’è cibato della passione sconfinata del tifo genoano per i propri colori, un affetto che gli ha lenito la nostalgia di casa e che ora spera di alimentare a Salerno, piazza calda e pronta a trasmettere affetto e sostegno a chi sa meritarseli. Allenare a Salerno non è facile, ma Torrente ha le spalle larghe e sa bene che il compito che lo attende non sarà certo dei più semplici. Ora l’attesa è per le sue prime parole da allenatore della Salernitana, la cui maglia ha inseguito invano negli ultimi anni della sua carriera, ma sulla cui panchina, oggi, si siede idealmente per la prima volta. Un sopralluogo sui campi, la conferenza stampa, poi il ritorno a Cetara. Chissà, stanotte, cosa gli sussurreranno le onde della sua costiera.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto