INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO, TUTTI CONTRO LA GAD

Non lasceremo mai i nostri spazi all’interno dell’ex Palazzo di Giustizia di Salerno: lì c’è la nostra storia”. A dichiararlo, oggi, Salerno, in occasione del suo intervento per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Silverio Sica, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Salerno. Sica si è detto “sicuro che ogni centimetro quadrato di quegli spazi che abbiamo calpestato per ottant’anni, ci verrà restituito e noi ci impegnano ad occuparlo degnamente in memoria della nostra storia”. Precedentemente, nel corso del suo intervento il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati non aveva mancato di sottolineare le difficoltà del suo settore, accusando l’organizzazione della macchina della giustizia di aver voluto mettere le rotelle anche ai banchi del processo e di aver scaricato sugli avvocati tutto il peso dei sacrifici necessari. Un tema sul quale gli avvocati avevano ricevuto già il sostegno e la solidarietà del procuratore generale della corte d’appello Leonida Primicerio che, nel corso del suo intervento, non ha mancato di criticare l’associazione nazionale magistrati che non ha detto nulla su questa vicenda, sottolineando come la Gad, come l’ha definita lui, la giustizia a distanza non possa essere considerata un modello per sempre ed auspicando il più possibile il ritorno ai dibattimenti faccia a faccia. “Non sentiamo la mancanza degli insulti dei camorristi, ma certamente sì dei confronti dialettici anche forti con gli avvocati” ha ammesso Primicerio. Il procuratore generale si è soffermato anche sulla questione del rimborso per gli imputati assolti, sottolineando che dal suo punto di vista quelle risorse dovevano essere utilizzate per garantire invece meno errori nel mondo della giustizia ed ha ricordato le operazioni più importanti. In modo particolare quelle contro l’inquinamento ambientale nell’agro nocerino sarnese nel Cilento. Ad aprire la cerimonia dell’anno giudiziario era stata la presidente della corte d’appello Iside russo che ha concluso il suo discorso con le parole del presidente Mattarella. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita, la fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così,  tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone.”

Autore dell'articolo: Redazione