INTERROGATORI IN TRIBUNALE SU INCHIESTA COOP. PARLA SOLO FIORENZO ZOCCOLA –

Il dirigente del Comune di Salerno Luca Caselli,  ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative sociali,  si è avvalso della facoltà di non rispondere, scegliendo di rimanere legittimamente in silenzio. Si è aperta così la mattinata di oggi, data di avvio degli interrogatori delle persone finite nell’inchiesta

della Procura della Republica di Salerno che ha portato lunedì mattina gli agenti della Squadra mobile ad applicare la misure cautelare in carcere nei confronti di Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio l’imprenditore a capo delle otto cooperative sociali finite nell’indagine,  contestualmente  gli arresti domiciliari non solo per l’ingegnere Luca Caselli ma anche per il consigliere regionale Nino Savastano, mentre per altre 7 persone alla guida delle diverse cooperative il divieto di dimora nel Comune di Salerno.

L’inchiesta che ha coinvolto 29 persone, vede tra gli indagati anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ed è scattata anche in seguito ad alcune denunce del consigliere comunale Peppe Ventura.

Oggi alla cittadella giudiziaria l’avvio degli interrogatori che di fatto alla fine non ci sono stati. Rinviati quelli di Nino Savastano e del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli tutti difesi dall’avvocato Cecchino Cacciatore, così gli altri saltati per un difetto di notifica degli atti.  Dinanzi al Gip si è concretizzato solo l’interrogatorio di quello di Fiorenzo Zoccola, punto di riferimento delle cooperative sociali salernitane e da lunedì mattina rinchiuso nel carcere di Fuorni., difeso dall’avvocato Michele Sarno, mentre tutti gli altri sono stati rinviati.  Un atto di indagine importante quello di stamattina per i giudici del tribunale di Salerno  ed uno strumento di difesa per Fiorenzo Zoccola,  considerato dagli inquirenti di Salerno, il  capo di un sistema di collusioni tra le coop e l’amministrazione comunale, finito in carcere con accuse di associazione a delinquere e turbativa d’asta sugli affidamenti per i lavori di manutenzione urbana, che avrebbe generosamente contribuito al tesseramento del Pd salernitano. Ed è di ieri il capitolo 2 dell’inchiesta che ha portato all’arresto  Gianluca Izzo, l’ex presidente della cooperativa San Matteo, marito della neo candidata , Alessandra Francese, nella lista Progressisti per Salerno a sostegno di Napoli e Umberto Coscia un dipendente della coop, stretto collaboratore di Izzo.

Arresto maturato per le pressioni sul voto dopo la diffusione dell’audio con il quale si «avvisavano» i dipendenti delle imprese sociali di votare per i candidati indicati dai vertici del gruppo. La misura cautelare dei domiciliari è solo temporanea: 20 giorni, giustificata, secondo gli inquirenti, dal pericolo che i due possano inquinare le prove. Un’inchiesta che intreccia sempre piu’ i rapporti delle cooperative con il comune di Salerno e le operazioni di voto.

 

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero