IPOTESI VOUCHER PER “RECUPERARE” LE PARTITE A PORTE CHIUSE

Mentre molte altre squadre già si sono attivate, la Salernitana ancora riflette sulla soluzione migliore per ristorare i vecchi abbonati che non hanno potuto godere fino in fondo del proprio carnet causa covid. Devono essere riconteggiate cinque partite giocate senza pubblico. Nessuna società ha restituito soldi. La soluzione voucher è diventata, invece, la via maestra, un tesoretto da investire per la prossima campagna di fidelizzazione, se ci sarà. Il club deve fare i conti con il malessere dei tifosi, che hanno perso la pazienza e sono insoddisfatti. Non è facile immaginare soluzioni alternative ad una piazza delusa e depressa. Gli abbonati sono poco più di 2700 e il voucher emesso, di importo pari alla cifra investita in biglietti ma non goduta, potrà essere al momento speso in merchandising, fino a quando non saranno riaperti gli stadi al pubblico. In un contesto di grande malcontento, la Salernitana preferisce ponderare bene le ricadute di ogni azione e iniziativa: ha scelto non a caso il basso profilo sui social network anche per raccontare le prime ore di lavoro a Sarnano. In questo contesto va inquadrata anche la riflessione ad oltranza per i voucher: la società auspicava di poter concedere diritto di prelazione ai nuovi abbonati, avrebbe voluto applicare una scontistica ma adesso osserva lo stadio vuoto ed i tifosi inquieti. Stessa proprietà ma approccio e impatto diversi nella capitale, perchè diverso, adesso, è lo stato d’animo delle due tifoserie. La Lazio ha già coinvolto Listicket per la procedura di storno e rimborso (in voucher) dei ventimila abbonati. I tifosi potranno conservare il voucher e impiegarlo nell’acquisto di futuri biglietti oppure investire in merchandising, forti di un ritrovato e rinnovato entusiasmo che è figlio dei risultati di squadra e di quelli individuali, dal quarto posto alla Scarpa d’oro di Immobile. A Salerno, invece, il gelo dei rapporti impone attesa e prudenza.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta