Ambientalisti convinti a Salerno quando c’è da battagliare contro il Crescent e mettere al bando i progetti per la realizzazione dei parcheggi interrati a Piazza Cavour e Piazzetta Alario, puntando l’indice contro l’indagato o rinviato a giudizio De Luca, decisamente più morbidi fuori dal perimetro urbano. Anche i grillini salernitani non sfuggono alla regola della partitocrazia italiana. E se la vicenda relativa alla realizzazione della Torretta a Pontecagnano, progetto firmato dall’architetto Strianese – uno dei più fieri sostenitori dell’abbattimento de Crescent – difeso in tribunale dal candidato sindaco del Movimento Oreste Agosto ha già trovato ampio spazio sulle cronache cittadine, in silenzio è passato – invece – un incredibile endorsment del senatore Andrea Cioffi in favore di Altero Matteoli, esponente di spicco di Forza Italia, confermato alla presidenza della Commissione dei Lavori Pubblici al senato, grazie proprio al voto del senatore salernitano, quello dell’ingegner Cioffi, uno che non le ha mai mandate a dire, che anche dall’alto della sua preparazione specifica ha sempre contestato i progetti di trasformazione Urbana di Salerno. Il problema non sta nell’aver votato e determinato l’elezione di un senatore di Forza Italia, quanto nel fatto che il voto è andato al rinviato a giudizio Matteoli per il quale, nell’ambito del processo Mose – la megaopera in corso di realizzazione a Venezia – è stata contestata la corruzione in atti d’ufficio per aver ricevuto – in due separate situazioni – due tangenti dell’importo di 400.000 e 150.000 euro, da Giovanni Mazzacurati e Piergiorgio Baita, anche loro coimputati nello stesso procedimento allo scopo di favorire l’assegnazione di appalti al Consorzio Venezia Nuova. I fatti risalgono al quinquennio 2001-2006, tempo in cui Matteoli ricopriva la carica di ministro dell’Ambiente e al 2008-2011, quando era titolare del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Neanche a dirlo la circostanza ha creato non pochi imbarazzi al Movimento di Grillo, il popolo del web è insorto contro Cioffi chiedendone la testa, lui – con molto cinismo politico – si è difeso dicendo che pur di fare uno sgambetto al PD non era disdicevole votare per Matteoli: una deroga alla loro linea di sempre quella del rigore assoluto e della totale estraneità nei confronti di chi abbia pendenze giudiziarie. Discorso che politicamente sembrerebbe non fare una piega, allora ma che mal si concilia con quanto si dice e si racconta a Salerno dove invece, le battaglie del Movimento sono assai spesso monotematiche e in generale concentrate contro quello che viene definito come il “partito del Cemento”. Qualcuno parla di “doppia morale”, forse è più giusto parlare di posizioni propagandistiche. Nulla di più, nulla di meno.
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