LA GIVOVA SCAFATI ONORA LA MEMORIA DEL COMPIANTO ING. MICHELE IZZO

In occasione del prossimo turno di campionato (domenica, ore 18:00 al PalaMangano contro Orasì Ravenna) e prima della palla a due, il patron scafatese Nello Longobardi in rappresentanza dell’intera dirigenza e di tutto il team commemorerà il dolce ricordo di una figura storica della pallacanestro scafatese, come quella dell’ingegnere Michele Izzo, scomparso prematuramente il primo aprile dello scorso anno.
E’ stato un vero e proprio emblema del movimento cestistico gialloblù: aveva infatti iniziato a giocare a pallacanestro nel lontano 1949, indossando in carriera sempre ed unicamente la canotta gialloblù scafatese. A soli 15 anni esordiva in serie C (1953) ed appendeva le scarpette al chiodo solo nel 1968, chiudendo la carriera nella duplice veste di giocatore e allenatore. Dal 1969 al 1995 è stato dirigente responsabile della società C. S. Scafatese, di cui nel 1995 diventava vicepresidente. Inoltre, per circa trent’anni ha ricoperto l’incarico di fiduciario CONI zonale. Autore del volume intitolato “La pallacanestro: una fede. Storia del basket scafatese”, ha dedicato una vita intera alla pallacanestro: un impegno sociale più che un divertimento, che gli è valso l’amore, l’affetto e la gratitudine di chiunque abbia gravitato nel mondo della palla a spicchi scafatese.
Su quello che è stato per tantissimi anni il suo posto nel parterre del PalaMangano, il patron gialloblù, accompagnato dall’assessore allo sport Pasquale Vitiello e da alcune autorità amministrative locali, deporrà un fascio di fiori, affinché con questo gesto si possa ancora una volta ricordare con gratitudine e commozione una figura così importante per la pallacanestro cittadina.
Dichiarazione di Nello Longobardi: «Cosa dire del caro Michele? E’ stato la storia di tante generazioni del basket a Scafati, il filo comune che lega tutto il progetto dall’inizio a oggi, appassionato e competente (tanto da aver scritto un libro), sicuramente non potrà mai essere dimenticato da tutti noi della società. Lo ricordiamo solo adesso perché il covid-19 non ci ha portato via solo lui ma anche le occasioni nel tempo per rendergli omaggio».

Autore dell'articolo: Redazione