LA RIFORMA DELLE PENSIONI SPINGE GLI ITALIANI VERSO LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Ancora una volta, il governo è al lavoro per cercare di trovare un punto di incontro tra le risorse a disposizione dello Stato e le richieste dei sindacati: l’obiettivo è riuscirci entro la fine dell’anno, per evitare che dal primo gennaio 2023 si torni alla Legge Fornero.

Sulle proposte di cui si discute c’è la cosiddetta “pensione a due tempi”, ma di cosa si tratta? L’idea è quella di una forma di pensionamento anticipato, che quindi renderebbe possibile l’uscita dal mondo del lavoro, per chi lo desidera, prima dei 67 anni. Il meccanismo della “pensione a due tempi”, si legge su WallStreetItalia, prevede che una parte della pensione, quella contributiva, venga erogata prima dei 67 anni. Mentre la seconda parte, la quota retributiva, venga integrata quando si saranno raggiunti i requisiti stabiliti per la pensione di vecchiaia.

Ma la solita incertezza in merito alla futura pensione e alle eventuali riforme, ha ormai spinto sempre più persone giovani e meno giovani alla ricerca di una forma integrativa adeguata, cioè una forma d’investimento che ha lo scopo di mettere al sicuro il proprio futuro. Tra le soluzioni più in voga nell’ultimo triennio troviamo i fondi pensione. Questi, spiegano gli esperti di Moneyfarm, rappresentano strumenti di investimento e risparmio di denaro rientranti nella cosiddetta previdenza complementare, che prevedono un versamento periodico di soldi in modo da riuscire ad ottenere importanti somme nel momento in cui si riscattano i soldi versati.

Certamente aderire ad un fondo pensione implica uno sforzo da parte del soggetto interessato, considerando che aprendo un fondo pensione ci si impegna, appunto, a versare ogni mese, o tre mesi, o sei mesi, o annualmente, una determinata cifra di denaro che si sottrae dalle immediate disponibilità economiche, pur comunque confluendo in una sorta di salvadanaio.

Pur prevedendo un pagamento regolare di soldi in prima persona da parte del soggetto che vi aderisce, avere un fondo pensione è quasi sempre conveniente, in primo luogo, perché permette di risparmiare soldi che possono andare poi ad aumentare la rendita pensionistica finale una volta maturato il diritto alla pensione, e soprattutto nel caso di chi sarà pensionato con sistema contributivo puro, per cui l’importo della pensione finale sarà il risultato solo ed esclusivamente dei contributi versati nel corso della vita lavorativa.

Autore dell'articolo: Redazione