Il prezzo della passione è alto. O almeno la passione per la Salernitana avrà un costo maggiore in questa stagione. Dopo aver fatto il pieno con la vendita delle maglie celebrative, la società di Lotito e Mezzaroma, quest’ultimo ieri in visita alla squadra in ritiro, punta a passare all’incasso anche con abbonamenti e biglietti. Eppure, dopo le parole concilianti dei patron e le promesse di venire incontro ai tifosi per instaurare una nuova era nei rapporti tra il club e la città, il ritocco verso l’alto delle tariffe stagionali appare come un segnale di segno contrario. Il cuore, quello dei tifosi, da una parte, la tasca, ossia il mero aspetto economico, della società, dall’altra: ancora una volta la Salernitana non ha compreso l’occasione che le si presentava davanti, venendo meno ad un patto non scritto che nelle scorse settimane i patron avevano provato a sottoscrivere con l’ambiente. Non è solo e non tanto l’aumento in sé, quanto il gesto che non va nella direzione che si era dichiarato di voler intraprendere. Nessuno sconto per i vecchi abbonati, aumento per tutti ed in tutti i settori, nessuna possibilità di rateizzare, opzione che per tanti sarebbe graditissima per ovvie ragioni, insomma nessuna attenzione vera, tangibile se non una minima scontistica sui gadgets per i futuri abbonati e la riduzione delle tariffe per i membri delle forze dell’ordine. Ci si aspettava qualcosa di diverso, anche se i prezzi per il triangolare di giovedì sera non lasciavano molto dubbi. La Salernitana ha alzato il prezzo della passione, nonostante la fuga dall’Arechi, la diserzione di massa dei tanti abbonati che lo scorso anno si sono defilati ed hanno smesso di recarsi allo stadio. Anziché recuperare i tifosi delusi e provare ad attirarne anche di nuovi attuando una politica di prezzi in linea con quella di tante altre società cadette, sulla carta anche più ambiziose, la Salernitana ha deciso di giocare al rialzo pur non avendo ancora provveduto a completare la squadra con innesti di spessore che possano in parte giustificare l’aumento delle tariffe in relazione ad un almeno teorico salto di qualità negli obiettivi da centrare. Il mercato è ancora aperto, certo, ma Ventura avrebbe gradito qualche rinforzo in più già in questa fase ed aspetta che la rosa sia completata e rinforzata. Cerci resta il grande desiderio del tecnico granata che oggi ha salutato Orlando, prestato alla Sambenedettese, e Marino, girato al Rieti. Schiavi è in procinto di rescindere, mentre Gigliotti è stato sondato dal Crotone. Restano da piazzare Rosina, Altobelli, Kalombo e Signorelli, mentre è ancora incerta la posizione di Castiglia e Pucino. In entrata si lavora per un difensore mancino, come il polacco Jaroszynski, e si valuta l’eventualità di dotarsi di un altro centrocampista come vice Di Tacchio.
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