La Salernitana non osa troppo al cospetto della Juventus e così la squadra di Allegri trova la strada in discesa, una volta sbloccato il risultato. L’imbucata a beneficio di Miretti del campione del mondo Di Maria è illuminante, ma è al tempo stesso molto ingenuo il tocco di Nicolussi Caviglia. Rigore ineccepibile. Dal dischetto Vlahovic non si fa ipnotizzare da Ochoa che intuisce il tiro ma non può nulla. Prima dell’episodio chiave, la Salernitana aveva offerto una prova di contenimento e resistenza, senza grossi slanci in ripartenza. Dia spesso largo e basso a sinistra, Candreva ancorato alla linea dalla parte opposta e Piatek costretto a lottare contro tre difensori centrali non riuscivano a trovare collegamenti e combinazioni utili. La manovra offensiva si risolveva nelle sovrapposizioni di Sambia che provava a mettere qualche pallone in mezzo. Dalla parte opposta Bradaric badava a presidiare il territorio, stando lontano dal rischio di un cartellino giallo che gli sarebbe stato fatale in ottica Verona. Meno intensa e propositiva a centrocampo, poco lucida nello scegliere le linee di passaggio e nel gestire le poche occasioni per ripartire, la Salernitana si spegneva sul finire del primo tempo contestualmente al raddoppio ospite con Kostic. Locatelli aveva addirittura la palla del tre a zero, ma trovava sulla sua strada Ochoa, premiato prima del match come miglior giocatore della Lega nel mese di gennaio. E sempre prima del fischio di inizio c’era stato lo scambio di maglie tra il presidente Iervolino e il responsabile dell’area sportiva della Juventus, Calvo, per ricordare Andrea Fortunato. Nella ripresa l’errore in fase di appoggio di Nicolussi Caviglia spianava la strada alla terza rete ospite, la seconda di serata per Vlahovic. I legni salvavano Ochoa sul tiro di Di Maria e sulla bordata di Kean, evitando un passivo più pesante. Nicola cambiava uomini e moduli in serie, ma solo Bonazzoli dava segni di vitalità e, forse, un attaccante più manovriero sarebbe servito fin dall’inizio per poter garantire alla squadra uscite in sicurezza dalla propria trincea, scegliendo palloni filtranti e rasoterra e non troppo spesso lanci lunghi che Piatek non riusciva ad intercettare. Per la Juve una vittoria quasi sul velluto, se si pensa che per la prima volta in stagione la squadra di Allegri ha segnato tre reti in trasferta. Prima di ieri, infatti, ne aveva segnate sei in tutto il suo cammino esterno. Per la Salernitana una sconfitta che va accolta senza drammi, ma con spirito costruttivo. Il campionato è ancora lungo e tutti possono fare e dare di più.
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