LAMBIASE: “NO A NUOVE COLATE DI CEMENTO A SALERNO” –

Si sta sviluppando sui giornali la discussione sui “punti” della Delibera della Giunta Comunale (31 gennaio 2017), che detta gli indirizzi per la revisione del Piano Urbanistico Comunale.

Sono molto preoccupato dei contenuti del deliberato.

Mentre si confermano e si ammettono le criticità del Piano, dovute non solo alla crisi economica, ma anche al forte calo demografico della popolazione salernitana, non si propone di fatto alcun ridimensionamento dei volumi da realizzare.

E’ sempre stato questo il limite più forte dello strumento urbanistico del Comune: la libera costruzione di migliaia di case private, la produzione di un’enorme quantità di cemento a copertura di ogni spazio libero del territorio, anche se ne è chiaramente accertata l’inutilità.

Ho colto “tra le righe” della Delibera un’ulteriore appello alla cementificazione!

Cari costruttori-investitori, siamo al corrente <della grave crisi economica che ha colpito l’intero sistema produttivo del Paese>. Vi diamo altre possibilità! Non volete costruire case, perché il mercato immobiliare “non tira”, vi facciamo costruire alberghi. Se avete ancora necessità, sarete liberi di realizzare strutture “sanitarie” private (per esempio residenze per anziani) anche in zona agricola. Continuate i vostri “affari”! Appropriatevi, come già avete iniziato a fare, di edifici pubblici e di aree pubbliche (vedi Poste centrali, Banco di Napoli e Crescent), vi daremo immediatamente il cambio di destinazione d’uso per realizzare alloggi di lusso per i ricchi salernitani (che bisogna cercare oggi con il “lanternino”).

Ancora, l’Amministrazione Comunale ha intenzione di <valorizzare il patrimonio immobiliare comunale, da considerarsi come una grande opportunità per dotare l’Ente di nuove risorse finanziarie>. Quindi, se volete, poiché abbiamo le “casse” vuote, gli immobili pubblici sono a vostra disposizione. Li cediamo a prezzi di saldo, come “vendite a fine stagione”.

Vi assicuriamo che vi regaleremo <forme attuative più flessibili e semplificate che incentivino la partecipazione dei privati>. Se abbiamo bisogno di standard e servizi, non vi daremo fastidio, sottraendo aree preziose ai vostri investimenti: privilegeremo <per tale destinazione gli immobili di proprietà pubblica>.

Ho paura, ma spero di sbagliare, che la delibera ribadisca con determinazione una volontà dell’Amministrazione Comunale estremamente dannosa per gli interessi della collettività: l’esaltazione alla massima potenza dell’iniziativa dei “privati costruttori”!

Si tende ancora una volta a sacrificare il “bene comune”, le esigenze, i bisogni dei cittadini!

E’ sotto gli occhi di tutti l’aumento dei “problemi” in città: traffico congestionato, inquinamento dell’aria e del mare, igiene urbana e raccolta differenziata in tilt, rete fognaria e sottoservizi assolutamente insufficienti (anche per l’espansione edilizia selvaggia ed incontrollata degli ultimi anni), disoccupazione in aumento, area industriale priva di qualsiasi attività produttiva, infiltrazione costante e preoccupante di capitali illegali nelle attività commerciali ed imprenditoriali locali.

Una rinnovata programmazione urbanistica potrebbe essere strumento prezioso per aumentare la sostenibilità, la vivibilità del territorio, per costruire nuove occasioni di lavoro stabile e dignitoso per i nostri giovani. Non sprechiamo quest’occasione!

Autore dell'articolo: Marcello Festa