L’ARECHI SI VESTE A FESTA

L’entusiasmo e la voglia di festeggiare stanno prendendo il sopravvento sulla cautela. In città si respira l’atmosfera del grande evento e per la gara di sabato col Barletta nessuno vuole mancare a quello che potrebbe essere l’appuntamento con la storia. La prevendita procede spedita e, complice anche il buon successo dell’iniziativa voluta dal club che ha consentito l’accesso ad un prezzo simbolico di tre euro nel settore distinti a ragazzi delle scuole calcio e degli istituti scolastici, sono già stati raggiunti numeri record. Settemila i tagliandi venduti nei primi due giorni di prevendita, dato destinato a salire con il trascorrere delle ore. L’Arechi sarà gremito, dunque, per la gara di sabato. Si prevedono almeno ventimila spettatori per una partita che la Salernitana deve vincere per avvicinarsi ulteriormente all’obiettivo. I tre punti sono la priorità e lo ha ribadito anche Marco Mezzaroma attraverso un appello affidato ai social network. Il patron ha invitato tutti a concentrarsi unicamente sul risultato dell’Arechi senza farsi distrarre da ciò che accadrà tra Benevento e Messina. Gli stregoni sono lontani cinque punti, ma, dopo il cambio in panchina, hanno tutta l’intenzione di non mollare. Solo in caso di un loro passo falso, la Salernitana potrebbe festeggiare la promozione con due giornate di anticipo. Questo, però, è solo un dettaglio rispetto alla necessità di conquistare i tre punti per mettersi in una posizione di forza e diventare pressochè inattaccabili. La Salernitana dovrà vincere per rimpinguare la propria classifica e regalare un pomeriggio di festa ai suoi tifosi. I granata dovranno preoccuparsi solo di quanto è nelle loro possibilità e, cioè, battere il Barletta. Inutile sprecare energie mentali nella speranza che il Benevento inciampi. Se ciò avverrà, potrà cominciare la festa vera. Altrimenti, bisognerà prolungare di una settimana l’attesa. L’importante sarà mantenere invariato il vantaggio. Già questa sarebbe una pesantissima ipoteca sulla promozione.

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Autore dell'articolo: Nicola Roberto