L’ARECHI TORNA AD ESSERE LA ROCCAFORTE GRANATA

Finalmente. In questa stagione è tornato il fattore Arechi. Esattamente come accadeva parecchio tempo fa. E così ecco che le 11 pesanti sconfitte accumulate in questa stagione in trasferta (il peggior rendimento sotto la gestione Lotito/Mezzaroma insieme a quello dello scorso campionato) vengono parzialmente metabolizzate dai numeri casalinghi. Ammortizzate soprattutto. La Salernitana si può godere i 15 risultati utili consecutivi incastrati uno dopo l’altro davanti al suo pubblico e anche senza il suo pubblico. Tra pre e post lockdown, infatti, la compagnia di Ventura dopo l’unico ko rimediato contro il Benevento non ha mai perso nel principe degli stadi. Tutt’altro. Da fine settembre a oggi sono state miscelate in occasione delle partite disputate allo stadio Arechi ben 9 vittorie (Virtus Entella, Crotone, Pordenone, Cosenza, Trapani, Livorno, Venezia, Juve Stabia, Cittadella) e 6 pareggi (Chievo, Frosinone, Perugia, Ascoli, Pisa, Cremonese). Una lunga serie di vittime che di mese in mese hanno appurato sulla propria pelle la forza di una squadra che quando gioca in casa riesce a trasformarsi.

Via le paure che spesso hanno condizionato le partite esterne e spazio alla grinta casalinga che non si ammirava da tempo dalle parti di via Allende. Da troppo tempo ormai. Che a conti fatti in Serie B, da quando ci sono Lotito e Mezzaroma, si era vista davvero con il contagocce. Mai, infatti, nelle scorse quattro stagioni la Salernitana dei vari Torrente, Bollini o Colantuono era stata capace di avvicinarsi ai 15 risultati utili consecutivi di questo periodo. Prima della cura Ventura, che in vista del futuro dovrà però concentrarsi anche sul discorso trasferte, il miglior rendimento era legato al 2017-18 quando Bocalon e compagni misero insieme 9 risultati senza sconfitte. Decisamente più corte le strisce degli altri campionati: 7 nel tormentato 2018-19, 6 nel 2016-17 e appena 5 invece nel 2015-16 al debutto nel torneo cadetto. Ma questo ormai è un problema vecchio che non conta più, oggi l’Arechi è ritornato a essere quello di una volta. Finalmente, fortunatamente, fortino inespugnabile.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta