Le 26 salme delle giovanissime ragazze sbarcate ieri dalla nave spagnola Cantabria si trovano ancora nella sala mortuaria del cimitero di Salerno in attesa dei tempi necessari per l’effettuazione dell’autopsia. Sulla nave spagnola i cadaveri erano stati congelati per consentirne la preservazione e la possibilità di effettuare l’autopsia. Il primo passo sarà, annuncia il professor Antonello Crisci, perito della Procura di Salerno che ha avviato un’inchiesta, l’effettuazione di un esame esterno sui corpi, poi saranno comunicate all’autorità giudiziaria le risultanze. Nell’arco di una settimana saranno completati i primi esami, quindi effettuati gli accertamenti istologici, tossicologici e quanto necessario per delineare cosa sia realmente accaduto. Sullo sfondo c’è l’inquietante ipotesi che le donne possano aver subito delle violenze sessuali prima della partenza quando sono state rinchiuse nei campi libici dove vengono sistemati prima di intraprendere il viaggio della speranza. Ma un primo esame esterno delle salme avrebbe insinuato nella mente degli investigatori della Squadra mobile anche un altro dubbio, che le ventisei donne morte per annegamento siano state picchiate e prese a calci per evitare che trovassero un appiglio di salvezza sui barconi rovesciati. Un’ipotesi inquietante che potrebbe portare alla definizione del reato di omicidio. Le contestazioni della procura verranno formulate soltanto nelle prossime ore quando arriverà il fascicolo completo. Essendo 26 le salme è stata chiesta ed ottenuta la disponibilità da parte del direttore dell’azienda ospedaliera ad utilizzare per gli esami autoptici anche le sale dell’ospedale Ruggi.
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1 commento su “L’AUTOPSIA RISOLVERA’ IL GIALLO DELLE 26 DONNE MORTE IN MARE”
Carla
(Novembre 6, 2017 - 7:13 pm)Io mi chiedo semplicemente se queste povere donne, tra l’altro molto giovani, non siano state imbarcare a forza proprio x il “divertimento” dei migranti maschi !
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