LOTITO IN SOCCORSO DI PULVIRENTI

Parola d’ordine: aspettare. Sotto quest’aspetto la Salernitana non è seconda a nessuno, anzi può dispensare lezioni. All’appello di Torrente mancano ancora diverse pedine e molte di quelle che oggi figurano in ritiro dovranno essere collocate altrove, ma Fabiani non sembra avere molta fretta e della circostanza ha già informato il paziente allenatore che pure avrebbe gradito lavorare nel lungo romitaggio in Umbria con un gruppo definito e quasi definitivo. Sono ancora troppe le incognite, troppi punti di domanda che circondano il club granata e sempre la stessa, immancabile, risposta…“che fretta c’è, ci sono decine di giocatori disponibili sul mercato, c’è tanto tempo prima che si cominci a fare sul serio…..”. La Salernitana aspetta, aspetta ad esempio che da Catania si liberi qualcosa a buon mercato; nello specifico che venga certificata la retrocessione a tavolino degli etnei per mettere le mani su qualche prezzo pregiato come ad esempio il centrale Schiavi, ma anche il centrocampista Sciaudone o gli attaccanti Cani e Maniero. Non esistessero ottimi rapporti tra il patron degli etnei Pulvirenti e Claudio Lotito quasi si potrebbe pensare ad una Salernitana “avvoltoio” pronta ad approfittare delle disgrazie altrui ed invece, a ben vedere, si tratterebbe di un concreto aiuto che l’amico Lotito riserverebbe a Pulvirenti liberandolo di ingaggi troppo onerosi per un campionato di Lega Pro. Riuscisse allora a centrare questi tre colpi di fatto si sarebbe quasi completata la rosa aggiungendo ai tre catanesi il palermitano Troianiello ormai in dirittura d’arrivo, e l’altro esterno offensivo Falcone che sta per firmare. All’appello mancherebbero così soltanto alcuni buoni under, ma qui il discorso inevitabilmente si complica.

Autore dell'articolo: Marcello Festa