LOTITO, LA MACCHINA E IL… MANICO

Contro il Vicenza scende in campo anche Claudio Lotito. Metaforicamente parlando, ma fino ad un certo punto. Il co-patron granata sarà all’Arechi domani sera per vedere per la prima volta dal vivo la squadra sua e del cognato Mezzaroma. Che il match sia importante non lo dicono solo i numeri e i precedenti. Ma lo fa capire a chiare lettere anche l’imperatore Claudio. La Salernitana è ancora all’asciutto di vittorie in quest’avvio di stagione, è reduce dalla brutta figura con tanto di sconfitta rimediata a Novara e non vince con il Vicenza all’Arechi da 18 anni. Se a questo si aggiunge che nelle prime cinque partite ufficiali (compreso le due di coppa Italia), i granata hanno pareggiato quattro volte e perso una, incassando quasi sempre gol il quadro è completo. Ma non per Lotito. Il vulcanico imprenditore capitolino si dice apparentemente sereno ed aspetta di vedere all’opera una squadra “Propositiva e determinata. Lotito in un’intervista rilasciata questa mattina al quotidiano La Città ha provato a spiegare i motivi dei due punti in classifica in tre partite, derubricandoli alla voce episodi. «La squadra è stata penalizzata da episodi e poi per vincere bisogna buttare il pallone in porta». Prima il bastone, poi subito la carota. «Sono ottimista, fiducioso e non certo preoccupato». Subito dopo, però, Lotito non si smentisce e quando si parla di atteggiamento tattico, schemi e moduli di gioco mette un po’ di sale sulla coda di Sannino. “Abbiamo affidato al tecnico una buona squadra, in grado di poter giocare in più modi e di poter competere con tutti. Sono passate tre giornate. In questo lasso di tempo, l’allenatore ha avuto modo di conoscere i giocatori e di verificare la loro resa in campo, in base alle loro caratteristiche. Toccherà a lui fare in modo che rendano”. Che tradotto in parole povere significa: adesso ci aspettiamo risposte anche in termini di risultati. O meglio di successi, che mancano praticamente dalla scorsa stagione, considerando le gare ufficiali. Dal match della post season con il Lanciano all’Arechi, giusto per essere precisi.

Lotito prova a dribblare anche sulla posizione di Rosina, autentico tormentone di quest’avvio di stagione e scarica ancora su Sannino le decisioni da prendere sul talento calabrese. “Non dico niente. Dico che c’è un tecnico che dovrà trovare la quadratura giusta. Ha la squadra sotto mano ogni giorno: allena, vede, sceglie. Poi ci sono il campo e il risultato”.

Parole chiare, forti, inequivocabili che tradiscono la convinzione della proprietà di avere allestito una macchina competitiva. Tocca al pilota, in sintesi, farla correre nel migliore dei modi. Gira e rigira, che sia il motore di una Ferrrari, quello di una fuoriserie, di un’utilitaria o il film al cinema è sempre una questione di Manico per Lotito. A Sannino adesso ingranare le marce giuste.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta