Storie di ordinaria follia e, del resto, quando c’è di mezzo uno soprannominato “el loco”, non può che essere così. La giornata di ieri è stata il trionfo dell’assurdo o anche del come volevasi dimostrare. Marcelo Bielsa se n’è infischiato. Di tutto. Di un contratto firmato con la Lazio, dei muri di Formello che avrebbe voluto far ridipingere, degli acquisti promessi e non ancora arrivati, sfidando le ire di Claudio Lotito, che, dal canto suo, da tempo aveva intuito che il rapporto con il tecnico argentino non fosse nato sotto una buona stella, tanto da aver congelato l’approdo di Simone Inzaghi a Salerno. Ed infatti, ieri mattina, i sospetti del patron sono diventati certezza. Bielsa gli ha comunicato che sul volo per l’Italia non sarebbe mai salito e Lotito ha subito allertato Inzaghi, per due mesi tenuto in sospeso, prima scaricato come possibile tecnico della Lazio, poi dirottato virtualmente a Salerno, infine richiamato a Formello. Storie di ordinaria follia, storie che solo nel pazzo mondo del calcio possono trovare cittadinanza, specie poi se è Claudio Lotito il protagonista, uno che ama pensare di non avere limiti, e che, proprio come Bielsa, alla fine della fiera se ne infischia a sua volta. Della forma, in primo luogo. E così, ecco che Simone Inzaghi torna in auge per la Lazio, dopo essere stato messo da parte dinanzi alla suggestione Bielsa, ed ecco che una squadra si ritrova senza allenatore, perchè la Salernitana ha pagato il prezzo più alto dal momento che ha dovuto adeguarsi, rinunciando ad Inzaghi ed attendendo nuove decisioni dall’alto. I tifosi della Lazio pensavano già a come sarebbe stato il derby con Bielsa in panchina, quelli granata erano curiosi di verificare se con Inzaghino sarebbe scoccata quella scintilla che potesse infiammare l’Arechi ed invece sogni e progetti sono andati in fumo. Inzaghi alla Lazio sa già di minestra riscaldata, nonostante la sua giovane età. Ed a Salerno, chiunque dovesse arrivare, dovrà prima di tutto riuscire nell’impresa di riaccendere un entusiasmo che le ultime vicende hanno già azzerato. Lotito, Mezzaroma e Fabiani sfogliano la margherita, inserendo o depennando nomi di papabili per la panca granata. Gregucci, Sannino, Bollini, Menichini,vecchie e nuove idee per una panchina che non trova pace e stabilità.
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