MENICO COL DUBBIO MODULO

Le statistiche gli suggeriscono il 4-4-2, la ragione il 5-3-2. Menichini vorrebbe non dare i… numeri, ma fare punti pesanti ad Ascoli, inanellando il sesto risultato utile consecutivo. Sabato prossimo, la Salernitana sarà di scena al “Del Duca” forte del successo nello scontro salvezza con il Livorno all’Arechi. L’assenza – scontata – di Odjer in mediana, il ghanese è stato appiedato per un turno dal giudice sportivo per il rosso rimediato contro i labronici, costringe il trainer granata a fare delle attente valutazioni sullo spartito tattico da schierare contro i bianconeri. Bovo è out per via del ginocchio, a rischio operazione e stagione praticamente finita, Ronaldo e Pestrin non sono al top, Zito lamenta noie muscolari come pure Oikonomidis. In pratica la mediana ha i cerotti e bisogna decidere come spuntare il becco del Picchio.

Ieri, il tecnico ha provato ancora il 4-4-2, ma le soluzioni Ronaldo o Pestrin al fianco di Moro, che pure è uscito anzitempo dalla seduta di lavoro, non lo convincono del tutto. Il rischio, secondo quanto trapela, è quello di affidarsi ad un centrocampo troppo lento e compassato. Soprattutto se poi sulle fasce c’è gente a spiccata trazione anteriore come Gatto e Oikonomidis.

Ecco perché Menichini potrebbe decidere di tornare al passato. Piazzando cioè la squadra con il 5-3-2. In difesa Bernardini sarà il perno centrale con Bagadur e Tuia al posto di Empereur se il brasiliano dovesse accusare ancora problemi alla caviglia infortunata domenica scorsa contro il Livorno. Sugli esterni, invece, Colombo e Franco. Quest’ultimo sembra in netto vantaggio su Rossi per il ruolo di quinto del centrocampo. E siamo alla mediana: Moro è certo di una maglia da titolare e dovrebbe agire come mezzala destra. Menichini aspetta buone nuove da Zito che potrebbe tornare titolare nel ruolo di mezzo sinistro, mentre resta il ballottaggio tra Ronaldo e Pestrin in cabina di regia. Il primo ha dimostrato di sentirsi più a suo agio in un modulo del genere e soprattutto se catechizzato a dovere per tutta la settimana, consapevole di partire dall’inizio. Almeno fin quando avrà benzina nella gambe. Il capitano, invece, è un ex molto atteso, ha esperienza da vendere, ma probabilmente neppure lui l’autonomia dell’intera partita nei polmoni. Stremo a vedere. L’unica cosa certa è il tandem offensivo. Coda e Donnarumma avranno il compito di scardinare la retroguardia bianconera, mettendo a segno gol pesanti che servirebbero come il pane per l’obiettivo salvezza.

 

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta