MENICO HA PERSO IL MANICO

Scelte sbagliate, modulo rinunciatario, atteggiamento inutilmente difensivo e un turnover a dir poco cervellotico. Menichini ha sbagliato di tutto e di più ieri sera nello scontro salvezza con il Vicenza all’Arechi. Ha sbagliato formazione iniziale, ha sbagliato i cambi e ha sbagliato anche il modulo. Una notte da incubo che ha portato in dote un punto che serve veramente a poco alla Salernitana nella sua disperata rincorsa alla salvezza. Soltanto a tenere accesa l’ultima, flebile, fiammella di speranza. Quasi un’agonia, insomma.

Ma andiamo con ordine. Il tecnico ha deciso di provarsi di Coda nell’undici iniziale, affiancando Donnarumma a Bus e separando la terza migliore coppia gol del campionato cadetto (24 gol in due). L’allenatore poi ha deciso di affidarsi ad uno spartito tattico, il 5-3-2, che la squadra sembra non digerire. Per non parlare del fatto che l’atteggiamento tattico con 5 difensori in linea contro il Vicenza, in casa, all’Arechi, davanti a 14 mila cuori granata, in uno scontro diretto che devi provare a vincere a tutti i costi, è apparso a dir poco difensivista. Il tutto contro un solo attaccante uno, di ruolo, dei biancorossi, Ebagua. Anche le scelte a centrocampo non hanno convinto. E’ vero che la Salernitana era orfana di Moro e Odjer acciaccati, ma Oikonomidis nel ruolo di mezzala suona come il cavolo a merenda.

In campo, i risultati si sono visti. La squadra per tutto il primo tempo non è riuscita a impostare una trama di gioco. Non è riuscita a fare gioco contro un Vicenza che, dal canto suo, faceva la sua onesta partita, guardando di buon occhio anche il pareggio che poi è arrivato. Per non parlare del fatto che Donnarumma, privo di Coda, è sembrato un pesce fuor d’acqua. E non è la prima volta. Fin qui le scelte iniziali. Le sostituzioni sono state anche peggio. Menichini ha inserito Gatto, ma ha sbagliato il cambio, tirando fuori Bagadur invece di Ceccarelli che non ne aveva più. Cosa che ha fatto 10’ più tardi. Come se non bastasse ha concesso al suo miglior realizzatore, Massimo Coda, capocannoniere della squadra con 14 reti, miglior marcatore di tutta la serie B nel girone di ritorno, un solo quarto d’ora. Nel finale. Roba da Sant’uffizio. Il tutto chiudendo la gara con una squadra senza ne testa e ne coda: con quattro attaccanti (Bus, Donnarumma, Coda e Gatto) due mediani tra cui Oikonomidis che è un esterno e quattro difensori. La Salernitana ha provato a fare comunque qualcosa, sfruttando soltanto la spinta dell’Arechi e non certo le inesistenti geometrie disegnate dal suo tecnico. Ne è venuta fuori soltanto tanta confusione. Alla fine, al triplice fischio finale, i fischi, giustificabilissimi, dell’Arechi. In sala stampa, finanche la squadra prende le distanze dalle scelte dell’allenatore, segnando una frattura da tecnico e giocatori che si era già registrata in passato e finanche nella seduta di rifinitura. Ceccarelli ammette che il gruppo preferisce giocare con il 4-4-2 e che l’esclusione di Coda ha sorpreso tutti, spingendosi con un paragone forte. E’ come se al Napoli togli Higuain…

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta