Cedere per poter poi inserire qualche rinforzo in rosa. Bloccata dall’indice di liquidità, ancorata alla linea del rigore dettata da mesi dal suo azionista principale, la Salernitana deve provare a muoversi anche con un po’ di fantasia e restando sempre sul filo dell’equilibrio finanziario. Il baratro sportivo, però, è prospettiva che non può essere ignorata, né ritenuta così lontana. La classifica è la fotografia del percorso fin qui portato avanti dallo scorso giugno. Pochi slanci, tanti paletti e scelte sbagliate a catena: ecco perché ora la Salernitana è ultima, pur avendo trattenuto, non certo per sua scelta, un attaccante forte e prolifico come Dia. E proprio la sua assenza sta ora più che mai facendo sentire la mancanza di una vera prima punta. Sabatini vorrebbe ingaggiarla, ma le condizioni in cui opera sono di estrema difficoltà. Un vicolo stretto, per ora, che potrebbe diventare anche cieco se tra campo e mercato non dovesse arrivare quella scintilla in grado di rimettere tutto in discussione. Tra le cessioni al vaglio anche quella in prestito secco di Erik Botheim, offerto in Norvegia e Svezia. Il suo ingaggio è abbastanza pesante, se rapportato al rendimento avuto, e risparmiare qualcosa fino al 31 dicembre 2024 sarebbe importante, anche perché sullo sfondo c’è sempre il ricorso al Tas da parte del Krasnodar. Lovato era ormai diretto a Torino, ma anche questa operazione ha subito un rallentamento. Sabatini sta tentando di chiudere una cessione a stretto giro per poter ufficializzare Boateng. Probabile che per tutte le operazioni si debba attende il rush finale del mercato che chiuderà giovedì prossimo, con diverse porte che resteranno aperte a seconda dei Paesi e dei Continenti. La Salernitana aspetta ancora che arrivi l’offerta buona per Dia, che ha nicchiato davanti alla proposta russa, e potrebbe valutare anche la cessione di Couibaly, che ha estimatori in Francia ed Inghilterra. Intanto, il Benevento ha sondato per Iannoni, ma serve l’ok del Perugia. In granata arriverà dal Messina il giovane attaccante 2007 Domenico Guccione. Per i rinforzi pronti a dare un apporto decisivo in chiave salvezza bisogna attendere e sperare. Se è vero che nessuno si salva da solo, bisognerebbe capire se a qualcuno sia venuto in mente che la Salernitana potrebbe fare eccezione, raggiungendo una salvezza oggi lontana sei punti senza altri innesti e senza quella spinta in termini di determinazione e convinzione che dovrebbe arrivare dal di dentro e non certo dall’esterno. Non sempre si vince con un tiro da tre sulla sirena ed anche in quel caso, dietro c’è un lavoro duro e certosino da parte di tutti e non la semplice casualità. L’esperto Gianni Petrucci, presidente di lungo corso della Fip, lo avrà sicuramente spiegato al più giovane Iervolino.
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