MORO, IL ROCKER CHE AMA PUCCINI

Il suo “Dream Theater”, il Teatro dei Sogni,  oggi è l’Arechi. Davide Moro c’ha impiegato davvero poco ad impadronirsi del centro del palco e accostare così la sua band preferita, appunto i “Dream” allo “Stadio dei Sogni”, l’Arechi di Salerno. Troppo facile, scontato, il parallelo tra la storica band di rock progressivo made in Boston e l’impianto di via Allende che ha battezzato l’ennesima promozione della Salernitana. Proprio come John Petrucci, anima pulsante della band americana, Moro ha saputo dettare i tempi del gioco, lo stile della squadra di Menichini, adattandosi a tutte le sfumature tattiche, ligio ad un copione ma libero, al tempo stesso di interpretarlo nel modo a lui più congeniale. La consacrazione, poi, quella che lo ha definitivamente fatto entrare nel cuore dei salernitani è arrivata nel giorno della grande festa promozione. La sua interpretazione del Nessun Dorma della Turandot non va commentata ma solo riascoltata…“La Salernitana è decisamente rock – ha più volte ripetuto il mediano – quando penso a lei mi viene facile paragonarla ad una chitarra elettrica”, la stessa forse che ha reso celebre i “Dream Theater”, la sua band preferita, gruppo da 30 anni sulla scena della musica internazionale. E se “Images and Words” del 1992 con oltre due milioni di copie vendute risulta a tutt’oggi il brano più celebre, probabilmente non il più bello, della band di Boston, è di tutta evidenza che la “perla” regalata da Moro contro la Reggina, in un momento importante, probabilmente decisivo, della stagione granata resta la hit, il flash che lo ha definitivamente consacrato beniamino dell’Arechi. Dopo aver fatto grande l’Empoli, corso e lottato per tante stagioni in nome della causa del club toscano, Moro si è regalato una digressione, uno strappo alla regola accettando la Salernitana, Salerno e la terza serie.

https://vimeo.com/127711633

Autore dell'articolo: Marcello Festa