MORTE NICOLA MARRA, LA VERITA’ DALL’AUTOPSIA

Sarà l’autopsia a stabilire cosa abbia portato alla morte di Nicola Marra, il giovane napoletano di 20 anni scomparso tra sabato e domenica scorsi, dopo una notte trascorsa in discoteca a Positano, e trovato senza vita in un vallone della località turistica della costiera Amalfitana. L’esame autoptico – che sarà eseguito con molta probabilità domani, nell’ospedale Ruggi di Salerno – potrebbe riavvolgere il nastro e fare luce su quello che è successo nelle tragiche ore successive alla scomparsa. Secondo quanto accertato finora dagli investigatori, Nicola Marra ha raggiunto il Music on the Rocks di Positano insieme con due ragazze, conosciute appena qualche settimana prima. Probabilmente aveva già bevuto prima di fare ingresso nel locale in quanto sono state trovate delle bottiglie nella sua macchina e sicuramente ha bevuto alcol all’interno della discoteca. Quando sta per uscire non trova il tagliando per ritirare il cappotto, particolare che – viene riferito – lo ha particolarmente spazientito. Malgrado le amiche cerchino di farlo desistere, lui si incammina comunque verso il paese. Le ragazze pensano che voglia raggiungere la macchina o forse solo prendere un po’ d’aria, per placare gli stati di malinconia che poco prima lo avevano portato anche alle lacrime. Le giovani sono molto preoccupate ma incontrano altri amici della comitiva di Nicola i quali le rassicurano dicendo che spesso fa così, ma che poi torna sempre. Cercano anche di contattarlo al cellulare ma inutilmente: il ragazzo, infatti, ha smarrito il telefono all’interno della discoteca e alla chiamata risponde una giovane che l’ha trovato. Essendo rimaste senza un passaggio per rientrare a Napoli, le due giovani vengono ospitate da questi amici in una casa che avevano affittato a Positano per le vacanze pasquali. Trascorrono la notte lì e solo al mattino si rendono conto che di Nicola non c’è più traccia. Un buco lungo diverse ore dove non si sa che cosa abbia fatto e cosa abbia pensato il ventenne da solo in una notte di pioggia e vento. Dalle telecamere visionate dai carabinieri della Compagnia di Amalfi guidati dal capitano Roberto Martina – che sta coordinando le indagini – si isola una immagine che ritrae Nicola mentre si leva la camicia e la mette tra i denti, prima di smarrirla lungo il suo percorso. Camicia che verrà ritrovata dagli abitanti della zona. Il suo corpo senza vita alla fine viene trovato a torso nudo solo nella giornata di ieri, in un vallone. Nicola appartiene a una famiglia benestante di Napoli, con ottimi voti all’università, un ragazzo senza problemi con un futuro davanti, spezzato da una tragedia che almeno finora è senza un perché.

Autore dell'articolo: Redazione