OMICIDIO AUTUORI, ESECUZIONE IN PIENA REGOLA

Avevano un preciso compito da non mancare. Uccidere Aldo Autuori. Erano in due, uno a piedi e l’altro a bordo di uno scooter, gli assassini che martedì sera hanno freddato il pregiudicato Aldo Autuori, 45 enne titolare di una ditta di autotrasporti del comune picentino. Dieci colpi tutti andati a segno esplosi da due pistole, probabilmente da rivoltella a tamburo che se da un lato permette di sparare a ripetizione dall’latro nel caricatore non puo’ contenere piu’ di sei proiettili. L’hanno puntato dinanzi al bar Lory di Pontecagnano, poco distanza dalla sua abitazione, dove era in compagnia della moglie e del nipotino. Qui uno dei malviventi gli ha puntato contro la pistola, poi il tentativo di fuga di Aldo Autori e di riparo dietro ad un furgone, dove però è sopraggiunto l’altro uomo con casco integrale a bordo del motociclo che lo ha freddato. Dieci colpi tutti andati a segno senza perdere un bersaglio come è emerso anche dall’ esame esterno del cadavere eseguito ieri mattina dal medico legale Giovanni Zotti nell’obitorio dell’ospedale di Battipaglia.
Un agguato compiuto in pieno stile di regolamento di conti fatto da professionisti. Sembrebbe sempre questa la pista piu’ accreditata al vaglio dei carabinieri di Battipaglia, di Pontecagnano e del Nucleo Investigativo di Salerno, per risalire al movente dell’omicidio. Al momento non è stato ritrovato nè lo scooter utilizzato per compiere l’omicidio nè altri elementi utili per risalire ai killer. I carabinieri hanno sentito molti testimoni ed eseguite prove stub per rilevare tracce di polvere da sparo, ma i criminali potrebbero essere stati inviati da qualcuno e reclutati fuori città. E mentre il sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica sollecita un incontro urgente con il prefetto per concordare le future linee di azione governativa per consentire la maggiore attenzione possibile sulla questione sicurezza nel territorio dei picentini dall’altro le forze dell’ordine si ritrovano senza riscontri tecnici per il mancato funzionamento di telecamere di videosorveglianza nella zona che oltre a garantire la sicurezza avrebbero potuto contribuire ad accelerare le indagini.

Aldo Autuori era stato accusato dell’assassinio di Luciano Merola: nel 2004 era stato condannato a 15 anni di reclusione ed era uscito da qualche mese dal carcere e rientra negli indagati dlel’operazione della Guardia di Finanza per il contrabbando di gasolio.

Autore dell'articolo: Barbara Albero