OMICIDIO MARTINO, LE INDAGINI PROSEGUONO –

“Le indagini non finiscono mai”: risponde così la Procura di Salerno a chi chiede ulteriori risvolti in merito all’inchiesta che in soli quattro giorni ha consentito di arrivare a dare un volto alla mano che presumibilmente nel primo pomeriggio di sabato 9 agosto ha ucciso nella sua abitazione Maria Grazia Martino 91enne e ferito gravemente la sorella Adele di 87 anni. Come reso noto nell’ambito della conferenza stampa che si è svolta ieri presso la procura di Salerno, il presunto assassino è Giuseppe Buono che ha confessato di essersi introdotto nell’abitazione in via San Leonardo 164, a Salerno, dove era un volto noto per le due vittime ed il fratello Isidoro, allettato e nella cui stanza Buono si era introdotto sottraendo 3400 € provento di una serie di fitti provenienti dalle proprietà della famiglia. Giuseppe Borrelli, il capo della Procura di Salerno, ha reso noti alcuni dettagli dell’inchiesta come l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona e di ritrovamento dello scatolo contenente la marca di scarpe che le impronte avevano rilevato nell’abitazione. Ma anche un dettaglio non noto ovvero che nell’abitazione erano custoditi altri 380.000 €. Buono, 41 anni, ex badante, residente a Baronissi sapeva che in casa circolava del denaro e ha ammesso di essere stato sorpreso dopo il furto dalle due sorelle che, alla vista dell’uomo, lo hanno riconosciuto e hanno tentato di fuggire ma sono state fermate con violenza ed aggredite colpite con un bastone in ferro. L’arma, che il presunto assassino ha dichiarato di aver buttato nella spazzatura  ancora non è stata ritrovata. Il denaro sottratto invece sì, ma come dicevamo, le indagini proseguono per ricostruire altri tasselli di quanto avvenuto nell’abitazione ma soprattutto capire se il piano del rapinatore poteva contare sul supporto di un complice e se obiettivo fosse il tesoro più grande che non è stato trovato nell’incursione all’interno della casa. Ieri subito dopo la conferenza stampa il sindaco di Salerno ha espresso il suo plauso alla Procura e alla Squadra Mobile per la velocità con la quale le indagini hanno consentito di individuare il colpevole.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro