OPERAZIONE GOLD BUSINESS: LA PIANA… DEI FUOCHI –

L’operazione “Gold Business” è l’ulteriore conferma di come le risorse ambientali rimangono ad alto rischio di predazione ecocriminale. È urgente affiancare alla risposta giudiziaria, che in questi anni ha portato dei buoni risultati, una risposta politica-istituzionale ancora troppo carente”. E’ quanto ha dichiarato in una nota Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania commentando l’operazione dei Carabinieri che ha smantellato un’organizzazione criminale che

seppellivano rifiuti tossici nella Piana del Sele. Un traffico di rifiuti per lo più speciali – prelevati con mezzi di trasporto non
autorizzati presso imprese produttrici del settore “gestione rifiuti speciali”, “spurgo pozzi neri”, conserviero” e “conciario” a fronte di un compenso tra i 1.000 ed i 3.000 euro a carico – con successivo sversamento e tombamento nei terreni agricoli e in zone sottoposte a vincoli e riserva naturale, che diventavano discariche abusive tossiche e pericolose.
Discariche, in alcuni casi costituite anche in terreni del demanio regionale, che subivano, di fatto,
una modifica della loro destinazione d’uso con l’ausilio di escavatori e mezzi di movimento terra. A spiegare nei dettagli l’operazione dei Carabinieri stamani nel corso di una conferenza stampa il  Procuratore Aggiunto Luca Masini ed il Sostituto Procuratore – D.D.A..Giancarlo Russo.

 

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero