PAGANI, STUDIO DI PREVENZIONE SUI TUMORI ALL’OSPEDALE TORTORA

L’Asl Salerno comunica che oggi, presso l’UOC Oncologia del P.O. “A. Tortora” di Pagani, diretta dal prof. Giuseppe Di Lorenzo, prenderà il via lo studio PREVES, una campagna di prevenzione primaria sui tumori della vescica volta ad individuare i fattori di rischio nella popolazione target.
Lo studio, approvato dal Comitato Etico, avrà lo scopo di fotografare abitudini, stili di vita e fattori di rischio della popolazione maschile tra i 40 e i 75 anni di quattro comuni afferenti al distretto 62, Pagani, Sarno, San Marzano Sul Sarno e San Valentino Torio.
25 mila abitanti dei 4 comuni sopramenzionati riceveranno appositi questionari, volti ad identificare informazioni sulla popolazione in modo da insistere su: abitudine tabagica, scorretto stile di vita (obesità, dieta povera di frutta e verdura), storia di macro-ematuria, familiarità per neoplasia, distanza dal fiume Sarno. I medici di medicina generale somministreranno ai pazienti dei brevi questionari, i cui dati saranno successivamente centralizzati ed analizzati presso il Polo Oncologico di Pagani, effettuando analisi statistiche e comparazioni con i dati del Registro Tumori precedenti a tale studio.
Secondo i dati AIRTUM aggiornati al 2019 in Campania ci sono ogni anno 2600 nuovi casi di tumore alla vescica, con 495 morti l’anno.
I fattori di rischio predisponenti a tale patologia sono: età >40 anni, abitudine tabagica, non adeguato consumo di frutta e verdura, consumo di carne, mancata attività fisica, inquinamento ambientale.
L’idea di far nascere la campagna di prevenzione primaria è nata studiando i dati del registro tumori. Da tali dati emerge una spiccata incidenza di tale patologia nel Sud Italia. Il trend si conferma anche in provincia di Salerno,con particolare attenzione al distretto 62. Basti pensare che in pochi mesi numerosi pazienti affetti da tale patologia si sono rivolti al Polo Oncologico di Pagani.
Il prof. Giuseppe Di Lorenzo, Direttore dell’UOC Oncologia del P.O. “A. Tortora” di Pagani, ha dichiarato: “Lo studio PREVES rappresenta un unicum sul panorama nazionale. Non esistono infatti campagne di prevenzione per quanto riguarda il tumore alla vescica, pur considerando che l’81% è correlato a fattori di rischio prevenibili. Comprendiamo bene i notevoli risvolti sanitari ed economici che possono derivare da una tale iniziativa”. I vantaggi di identificare precocemente tale patologia sono molti, e non soltanto per il paziente. Infatti, se da un lato una diagnosi precoce comporta un intervento non demolitivo per il paziente, salvaguardando anche la qualità di vita, da un altro comporta un risparmio per il SSN quali costi correlati ad interventi chirurgici, terapie farmacologiche innovative, ecc. Nei soli 4 comuni oggetto dello studio applicando un programma di prevenzione è stato calcolato un risparmio, per anno, di 1 milione di euro. Immaginiamo il risparmio se poi fosse esteso a tutta la Regione Campania.
Il prof. Giuseppe Di Lorenzo ricorda il motto che accompagnerà lo studio PREVES: “Prevenire, scoprire prima per meglio trattare! Lo studio PREVES richiederà un grosso impegno –ha continuato- ma posso contare, e per questo li ringrazio personalmente, su numerosi professionisti, colleghi e non, che subito hanno appoggiato e sposato l’Iniziativa: i sindaci dei comuni interessati, i vertici aziendali della Asl Salerno, il dipartimento di Prevenzione, il direttore sanitario del distretto 62, i responsabili delle tre Aggregazioni Funzionali Territoriali del distretto 62, l’azienda consortile Agro Solidale di Pagani, tutti i collaboratori, medici e datamanager in servizio a Pagani, e tutti i medici di medicina generale, senza i quali tale progetto sarebbe stato irrealizzabile.
“La prevenzione e la diagnosi precoce – ha dichiarato il dotto. Mario Iervolino, Direttore Generale dell’Asl Salerno – giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro i tumori. L’idea di condurre tale studio, pertanto, ha subito riscontrato il supporto e l’interesse di questa Direzione Generale. Preziosa, inoltre, è stata la sinergia con i sindaci dei quattro comuni interessati, impegnati a tutelare l’ambiente dei propri territori confinanti col fiume Sarno e la salute dei propri cittadini”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro