PONTECAGNANO IN PIAZZA A DIFESA DELLA CITTA’ DAI RIFIUTI

La partecipata manifestazione di ieri ha dato un chiaro messaggio a Giuseppe Lanzara e alla sua Amministrazione. La realizzazione dell’impianto industriale per il trattamento di rifiuti organici a Pontecagnano Faiano va contro la volontà dei cittadini. Se centinaia di persone scendono in piazza e manifestano spontaneamente, esso ha un significato chiaro e deve essere tenuto in debito conto. Nonostante questo, nello stesso momento in cui i cittadini protestavano Giuseppe Lanzara e Michele Buonomo continuavano a fare propaganda attraverso una intervista rilasciata a Rai 3. Giuseppe Lanzara ha dichiarato che a Pontecagnano Faiano sarebbe diminuito l’arrivo di rifiuti organici dimenticando che ad oggi a Pontecagnano Faiano non arriva nessun rifiuto organico ad eccetto di quello prodotto dalla città che ammonta a 3700 tonnellate annue. Quindi lui porterebbe l’arrivo di rifiuti organici da 3700 a 30.000 tonnellate annue, cioè 8 volte tanto. Da non trascurare il fatto che secondo l’accordo firmato, tale impianto potrà accogliere rifiuti organici anche da comuni al di fuori dei picentini. Dimentica altresì che nell’accordo, dove è prevista la riconversione del sito di Sardone, non è precisato quanti rifiuti potrà accogliere, quindi temiamo che ne potrà accogliere molti di più delle attuali 170.000 tonnellate. Va ance aggiunto che l’attuale finanziamento approvato dalla Giunta Regionale coprirebbe solo l’impianto di compostaggio e quindi non vi è nessuna certezza che, almeno nel breve, il sito di Sardone venga chiuso.

Michele Buonomo di Legambiente dichiara addirittura che di impianti per il trattamento della frazione organica in Campania ce ne vorrebbero venti per per produrre humus per le nostre terre. Egli però dimentica che gli impianti che trattano FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) difficilmente producono humus in quanto esso è molto contaminato da rifiuto non organico tanto da non poter essere utilizzato, Come testimoniato da servizi televisivi e dall’impianto di Salerno, da noi visitato, e dove giacciono tonnellate di compost non utilizzabili.

A noi però non interessa entrare nel merito dell’impianto ma vogliamo ribadire con forza che il nostro territorio non è adatto ad ospitare un impianto industriale per il trattamento di rifiuti. Il nostro comune da almeno cento anni è conosciuto per la sua vocazione di eccellenza agricola, agroalimentare e della bovinicultura per la produzione di mozzarella di bufala, senza dimenticare il museo e la sua ampia area archeologica di circa 80 ettari.

La realizzazione di questo impianto danneggerà non solo la salute dei cittadini per il considerevole incremento del traffico di TIR sul nostro territorio, si parla di circa 10.000 all’anno, ma anche l’economia agroalimentare e turistica del nostro territorio che vedrà la su immagine associata all’impianto di rifiuti e coì seriamente compromessa.

Le soluzioni sono molteplici come ad esempio la realizzazione di tale impianto a Sardone come già approvato e finanziato dalla Regione Campania o ancora meglio saturare la potenzialità dell’impianto di compostaggio di Salerno che attualmente tratta solo 18.000 tonnellate di FORSU annuo su 30.000 possibili, così come dichiarato di recente l’amministratore unico di Salerno Pulita.

Sinistra Italiana sosterrà concretamente tutte le iniziative per scongiurare la realizzazione di tale impianto: il referendum popolare, previsto dallo statuto del comune, i convegni sul tema rifiuti e ad ulteriori manifestazioni che si rendessero necessarie.

Autore dell'articolo: Barbara Albero