PORTO MARINA D’ARECHI, L’ISOLA CHE NON C’E’ –

Questa che vediamo è l’immagine suggestiva, accattivante, del rendering che accompagnò la nascita del Marina d’Arechi, un autentico gioiello del mare, un porto turistico tra i più belli e funzionali del Mediterraneo, frutto, cosa ancora più importante, di un investimento privato. In queste foto la spiaggia della litoranea di via Allende era ben staccata dal braccio del porto cui si doveva accedere attraverso un ponte disegnato da Calatrava. Il Marina d’Arechi venne presentato, appunto, come un porto isola non avendo nessun collegamento con la terraferma. Doveva, appunto…. La situazione che si presenta oggi agli occhi di residenti, turisti, semplici avventori è, invece, completamente diversa. Una diga nata laddove doveva essere realizzato il ponte

ha creato una vera e propria spiaggia che è stata adibita a lido privato, il “Marina d’Arechi beach” oggi sotto la lente d’ingrandimento dei giudici del tar. La spiaggia si è creata, per fenomeno naturale, dopo la realizzazione del porto e così la stessa società, proprietaria dell’infrastruttura, ha deciso di utilizzarla per ricavarne uno stabilimento balneare chiedendo ed ottenendo una concessione demaniale marittima che autorizzava a montare attrezzature amovibili. Il 30 giugno scorso il Comune ne ha disposto il divieto di prosecuzione, rilevando che su quell’insediamento era già in corso un altro iter amministrativo, su cui pare gravasse un parere contrario della Soprintendenza: ora saranno i giudici del TAR a dirimere la questione. Ma la trasformazione di quell’area del litorale non si ferma qui. Sull’altro capo del canale – quasi all’altezza del lido dell’esercito – laddove fino all’anno passato esisteva un canale d’acqua che separava il braccio del porto dal lido, si è venuta a creare una spiaggia enorme che di fatto ha bloccato il normale deflusso delle acque, deflusso ormai limitato a piccoli rivoli destinati anch’essi con il tempo a scomparire. Esiste, allora, al netto delle vicende amministrative in corso di approfondimento, un problema di natura ambientale: ciò che con il trascorrere del tempo si sta verificando, ovvero la totale trasformazione dei luoghi, era stato già previsto, era – in pratica – un’ipotesi calcolata, messa in preventivo o invece siamo in presenza di un fenomeno completamente inatteso, imprevisto e imprevedibile? E se così è c’è certezza che quest’ alterazione dei luoghi non determinerà nessun problema sull’habitat di quella parte del litorale salernitano? Interrogativi cui bisognerebbe dare in fretta una risposta.

Autore dell'articolo: Marcello Festa