POSITANO, TURISTI AGGREDITI IN UN PARCHEGGIO

Insultati e aggrediti in un parcheggio nel centro di Positano.

Per una delle due donne del gruppo, ferite guaribili in sette giorni; per altri due escoriazioni ma senza necessità di cure mediche.

È la vicenda, con possibili risvolti razzisti, raccontata da cinque cittadini belgi, alcuni dei quali di origine cinese, in visita in Italia e che ha portato alla presentazione di una querela alla Procura di Salerno nei confronti di cinque persone, un paio – da ciò che racconta l’avvocato italiano che segue il caso, Massimiliano Alosco – identificate dalle vittime.

I fatti risalirebbero al primo pomeriggio del 26 luglio: i cinque turisti hanno raccontato di essere andati al parcheggio per riprendere le loro auto. Qui sarebbero stati scherniti dai presenti: “Se non conosci l’italiano non venire qui”. E ancora: “Togliti dal c… marocchino”, con riferimento ai tratti orientali dei loro visi. A questo punto, stando sempre al loro racconto, sarebbero stati circondati e picchiati: “Si sono accaniti contro una delle donne tra noi” hanno detto al legale scelto proprio dalla donna in questione, che in Belgio è avvocato e che è stata costretta a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Vico Equense, trasportata da un’ambulanza del 118. Nel referto in possesso dell’avvocato Alosco è scritto che la donna “riferisce aggressione da parte di persona sconosciuta ma che lei riesce ad identificare”. La diagnosi parla di “Ferita lacero contusa del naso e trauma cranico” e “altre ferite della faccia, sito non specificato, senza menzione di complicazioni”.
La paziente ha rifiutato “Tac cranio, ulteriori accertamenti ed eventuale ricovero”.
Il giorno dopo è stato dato l’incarico al legale, che sempre ieri ha presentato querela alla Procura di Salerno: “Contro cinque persone – afferma Massimiliano Alosco – alcune identificate. Nel frattempo i miei assistiti hanno lasciato la Campania. Sono spaventati”. L’auspicio è che si possano recuperare immagini che permettano di cristallizzare i fatti: “Le vittime dell’aggressione – conclude l’avvocato – hanno riferito che nel parcheggio c’è un impianto interno. La speranza è che quei filmati siano ancora disponibili”.

Autore dell'articolo: Redazione