QUARANT’ANNI DOPO, MONSIGNOR BELLANDI, REGIONE E PROTEZIONE CIVILE RICORDANO IL TERREMOTO –

Quarant’anni dal terribile sisma del 23 novembre 1980. A partire da questa sera alle ore 19.34, Regione Campania e Protezione civile regionale dedicano una serie di “card” social alla memoria delle vittime del terremoto che quarant’anni fa in 90 terribili secondi devastò l’Irpinia e buona parte della Campania, colpendo anche le regioni limitrofe.

Seguendo il claim “La Protezione civile sei anche tu” i post partono dalla rilevazione sismica della scossa in memoria delle vittime, dei feriti, dei senzatetto per poi ricordare le figure emblematiche per il cambio di passo nel sistema dei soccorsi alla popolazione: l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini e il Commissario Zamberletti, considerato il fondatore della moderna Protezione civile. Si analizzerà poi l’attuale sistema basato innanzitutto sul volontariato, la vera forza del modello attuale.
Per seguire la campagna dedicata al terremoto del 1980 è possibile collegarsi alla pagina Fb della Regione Campania e della Protezione civile della Regione Campania
E nn ricordo commosso di quel tragico 23 novembre, ma anche di quel sentimento di solidarietà e di mutuo soccorso che animò la popolazione della Campania e non solo arriva anche da Monsignor Andrea Bellandi che ha scritto una lettera ai salernitani. L’Arcivescovo di Salerno ha diffuso anche un messaggio video in cui ha ricordato la tragedia. Chi c’era non potrà mai dimenticare. Chi non c’era ne avrà sicuramente sentito parlare. Quel giorno doveva essere una domenica come tante altre, con il derby al Vestuti contro la Turris e la partita di serie A da vedere dopo Novantesimo Minuto in serata. Ma quel secondo tempo di Juventus- Inter in Campania ed in tutte le zone colpite dal sisma rimase in sospeso. La terrà tremò per istanti che sembrarono infiniti, la paura, la polvere, le macerie, le grida d’aiuto ed i morti, tantissimi, resero drammatico, tragico, indimenticabile quel 23 novembre. A distanza di quarant’anni la Campania ne porta ancora i segni, le ferite sono profonde, evidenti, in superficie come nel cuore di una terra che ora combatte contro un’altra emergenza.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto