RIFIUTI DALLA TUNISIA, SINDACI DAL PREFETTO DI SALERNO: IPOTESI PARTENZA 14 MARZO –

Restano ancora fermi  al Porto commerciale di Salerno i 213 container con i rifiuti ritornati dalla Tunisia , a bordo della nave  Martine A.  della compagnia Arkas dopo un’inchiesta giudiziaria che ha fermato l’attività di smaltimento promossa dalla società Sra di Polla. Tutto il piano per il trasferimento a Persano, in un’area individuata nel Comune di Serre,   per la caratterizzazione  resta fermo a causa del conflitto di competenze tra la procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli e quella di Potenza con Francesco Curcio  in attesa della decisione della Procura generale che sembrerebbe orientata  ad   affidare l’inchiesta giudiziaria alla procura lucana. Stamani in prefettura si è tenuta una nuova riunione alla presenza dei sindaci di Serre, Battipaglia, Campagna, Eboli ed Altavilla Silentina  convocati dal prefetto Francesco Russo dopo una prima riunione che si era svolta come comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica solo con i vertici delle forze dell’ordine ed i rappresentati di Ecoambiente e  per la regione Campania , il vice presidente Fulvio Bonavitacola. Il prefetto sta cercando di coordinare tute le operazioni per il trasferimento dei container, guardando alle preoccupazioni delle popolazioni che hanno promosso nei giorni scorsi diverse iniziative di protesta: resta però confemrato che i riifuti andranno  caratterizzati a Persano . Se le procedure non incorreranno in intoppi, dopo l’ok della procura competente, ci sarà un’ordinanza del presidente della provincia di Salerno Michele Strianese ed Ecomabiente sarà pronto  già da lunedì  14 marzo a trasferire in 4 giorni i primi 33 container, quelli dove sarà avviata l’indagine sulla natura di quanto custodito all’interno, anche dopo la violazione dei sigilli doganali per l’inchiesta avviata in Tunisia che ha portato all’arresto del Ministro dell’ambiente.  Anche oggi sono state fornite ulteriori rassicurazioni sulla natura che dovrebbe essere ( ma è il condizionale d’obbligo che incute timori)  secco indifferenziato. Il cronoprogramma prevede il  trasferimento di una decina di tir al giorno. Durante l’incontro non è passata la richiesta avanzata ancora una volta dal fronte compatto dei sindaci di non utilizzare la piana del Sele per lo stoccaggio dei rifiuti . I comuni potranno nominare di tecnici on i quali seguire le operazioni di caratterizzazione. In cambio di questo sacrificio la Piana e l’area di Serre otterrà entro sei mesi lo smaltimento totale delle ecoballe già presenti e un programma più a lungo tempo per rimuovere anche l’amianto abbandonato nel campo degli ex container- roulette post terremoto del 1980.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro