RISTORATORI E TURISMO, TRA PROTESTE E PROPOSTE –

Anche una piccola rappresentanza di ristoratori provenienti dalla provincia di Salerno ha voluto essere presente questa mattina all’appuntamento in programma presso l’Autogrill di Cantagallo, sull’A1 dove imprenditori del settore provenienti da tutta

Italia si sono ritrovati per manifestare il proprio dissenso contro le ingiuste restrizioni a cui è sottoposta l’intera categoria. Un gesto plateale dove anche i ristoratori salernitani hanno fatto sentire la loro voce. Presente Armando Pistolese Che e sostiene la richiesta di riapertura dei locali in sicurezza così come è concessa agli Autogrill, ai locali situati in zone aeroportuali e alle grandi mense aziendali.
“I locali sono chiusi da ottobre e i contagi aumentano in modo esponenziale poiché la gente si ritrova abusivamente in ambienti non controllati. E’ ormai ampiamente dimostrato che i contagi non avvengono nei ristoranti, ma altrove” dicono i manifestanti con uno striscione che non lascia spazio agli equivoci: “Adesso Basta”. Intanto in tema di turismo a Salerno città prosegue il dibattito sulla abolizione fino alla fine dell’anno del pagamento della tassa di soggiorno. Rispetto a questa ipotesi però i rappresentanti del settore delle strutture ricettive extralberghieri chiedono di avere un confronto con l’amministrazione comunale. Antonio Ilardi, titolare del centro congressi Polo nautico si è detto contrario all’abolizione della tassa perché, dal suo punto di vista, la ripresa degli arrivi non risulterà dipendente dall’esistenza o meno dell’imposta di soggiorno, restando, invece, subordinata prevalentemente all’implementazione e al positivo esito della campagna vaccinale di contrasto al Covid-19, nonché all’adozione di ogni altra misura sanitaria finalizzata a garantire ai turisti le più adeguate condizioni di sicurezza oltre al complessivo grado di attrattività del territorio.
“In tale contesto, più che agevolare la domanda, la cui dinamica non dipende dall’intensità marginale dei prezzi ma dalle condizioni sopra esposte, occorre sostenere l’offerta turistica piagata da mesi di sostanziale assenza di incassi, tanto che migliaia di strutture ricettive hanno radicalmente ridotto o addirittura sospeso la propria operatività e decine di migliaia di lavoratori sono posti in trattamento di integrazione salariale- scrive Ilardi- Si utilizzino, quindi, questi incassi per sostenere le imprese e favorire una campagna di promozione del Territorio. Se è vero, come è vero, che la ricchezza finanziaria degli italiani è aumentata nell’ultimo anno di 139 miliardi di euro, non saranno i 3 euro dell’imposta di soggiorno a motivare o meno un turista a venire a Salerno”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro