RITIRO: LA MUSICA DOPO LA SCOSSA –

Un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. Tanta paura nella notte per la scossa di terremoto di magnitudo 4.2 che si è sentita anche nel ritiro della Salernitana a Roccaporena. A tal punto che lo staff tecnico, capitanato da Alberto Bollini, ha deciso di posticipare di un’ora la seduta mattutina di lavoro inizialmente fissata alle 9.30. Rosina e compagni hanno cominciato a lavorare sul vicino campo del centro sportivo di Roccaporena alle 10.30. La squadra ha provato a gettarsi alle spalle la paura del sisma avvertito alle 4 del mattino con una seduta di allenamento con tanto di colonna sonora. Nella prima parte dell’allenamento, peculiarmente di forza, infatti, la squadra lavorava a ritmo di musica con tanto di casse piazzate sul manto erboso a due passi dallo spogliatoio.
Poco dopo esercizi tecnico tattici con il pallone con Bollini che continua ad allenare il reparto offensivo,. Gli attaccanti continuano ad avere le polveri bagnate. Basti pensare che molto raramente le punte riuscivano bucare la rete sui tiri dalla media distanza, senza neppure l’ostacolo della difesa (soltanto schierata).

Ancora a mezzo servizio Perico e Mantovani (solo lavoro di forza per loro due) con Joao Silva che si è rivisto sul terreno di gioco, ma soltanto per correre intorno al perimetro del rettangolo verde.
Il portiere Adamonis, invece, ha ripreso ad allenarsi regolarmente agli ordini di Gigi Genovese.

Nel pomeriggio di nuovo tutti in campo. Alle 18 in programma la seconda amichevole del ritiro contro la formazione locale dei dilettanti del Cascia che milita nel campionato Promozione.

Piccola curiosità. La scossa nella notte l’ha sentita gran parte della squadra. Molti sono usciti dalle stanze, ma senza comunque uscire dalla struttura (l’Hotel Roccaporena) che li ospitava. Per fortuna soltanto tanta paura ed un nottata che in molti hanno poi passato in bianco. A colazione l’argomento d’attualità, ribattuto anche da tutti gli organi di informazione nazionali, è stato proprio quello del terremoto.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta