Da Agropoli a Vallo della Lucania. Oltre trenta telecamere “antipiromani” sono state accese nel Parco Nazionale. L’area protetta più grande d’Italia si affida alla tecnologia per prevenire e combattere gli incendi. Il sistema di video sorveglianza consentirà di monitorare il territorio, intervenire tempestivamente ed individuare eventuali responsabili di incendi dolosi. A presentate l’importante iniziativa é il presidente Tommaso Pellegrino che ieri mattina ha voluto effettuate un sopralluogo presso la centrale operativa antincendio di Vallo della Lucania “Al momento – dice – sono in funzione trentacinque telecamere, presto ne attiveremo altre così come previsto nel progetto Mercurio”. È un segnale forte che il Parco vuole dare al territorio alle prese in questi giorni con l’emergenza incendi. Pellegrino definisce i piromani “delinquenti che vogliono distruggere il territorio e mettere a rischio la vita delle persone”. Solo fortunatamente a due giorni dal ferragosto non si commentano delle tragedie considerato il fatto che alcuni roghi sono divampati nei centri cittadini e a poca distanza da villaggi turistici. “Fortunatamente – ribadisce il presidente – ha funzionato la macchina dei soccorsi e la sinergia istituzionale”. Pellegrino lancia quindi la sfida ai piromani “Devono capire che non li lasceremo fare. Ci siamo e siamo pronti a fronteggiare la loro azione distruttiva. Nei loro confronti non avremo nessuna pietà. Saremo intransigenti e come Parco siamo pronti a costituirci parte civile”. La gestione del sistema di video sorveglianza avviene presso la sede della comunità montana Gelbison e Cervati di Vallo della Lucani dove è operativo il Soup (Sistema operativo unificato permanente) che vede a lavoro una task force costituita da Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, operai forestali, e dipendenti dell’Ente Parco. Dinanzi alle telecamere i tecnici della Sma la società in house della Regione che gestisce il progetto avviato sette anni fa e che ha visto un investimento di oltre due milioni di euro. I roghi negli ultimi giorni hanno devastato il Parco Nazionale. Il giorno più critico, dopo un inizio di stagione calda piuttosto tranquillo, è stato il 13 agosto. In una sola notte sono andati in fumo quasi 400 ettari di macchia mediterranea. Il caso più preoccupante in località Monte di Luna a Marina di Camerota. I piromani hanno preso di mira i luoghi simboli del Parco (La Molpa, Capo Palinuro, Costone del Ciclope, e località scogliera di Ascea).
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