Il Manuzzi è uno stadio tabù, Baracani un direttore di gara che non evoca ricordi felici, la classifica è quella che è: messa così, la vigilia della trasferta di Cesena rischierebbe di trasformarsi per la Salernitana nella cronaca di una sconfitta annunciata. Ed invece, la squadra granata deve guardare agli aspetti positivi che anche in occasione del pareggio con l’Entella non sono mancati. La Salernitana è viva ed ha ancora voglia di lottare, è una squadra che gioca sicuramente meglio rispetto a qualche tempo fa, corre di più, segna con più frequenza e non scompare dal campo quando subisce gol. Sull’altro piatto della bilancia c’è l’eccessiva vulnerabilità in difesa, ma non tutte le carenze croniche del gruppo allestito in estate potevano essere cancellate con la bacchetta magica né, del resto, sotto questo aspetto si sono creati i presupposti giusti durante il mercato di gennaio. Sarebbero serviti innesti di un certo spessore nel reparto arretrato, ma non sono arrivati ed ora Menichini deve riuscire a cavare il massimo dal gruppo che ha a disposizione ed a cui sta dando un’identità tattica che vuole rafforzare attraverso la conferma del sistema di gioco adottato di recente. Il 4-4-2 è lo spartito di riferimento, una sorta di bussola che aiuta la squadra ad orientarsi meglio nelle difficoltà e che valorizza le qualità dei singoli. Linee più strette, doppia cerniera sulle corsie laterali e capacità di colpire in attacco visto che ora le soluzioni offensive non mancano: la Salernitana di Menichini sta trovando la sua strada, ma ha poco tempo per cominciare a percorrerla senza esitazioni o sbandate. Tredici gare al termine della stagione non sono tantissime, ma sono un lasso di tempo ragionevole per fare quello che finora non è riuscito: conquistare punti e, soprattutto, vittorie. La Salernitana ha vinto solo cinque partite fino a questo momento e, sulla carta, per centrare la salvezza, dovrebbe conquistare almeno sei successi da qui a fine stagione. Sembrerebbe una missione impossibile, ma non è proprio così perchè la squadra vista in campo nelle ultime settimane ha le possibilità per cambiare passo. In trasferta il piatto piange ed il Cesena non sembra l’avversario giusto contro cui centrare il primo successo esterno del campionato, ma la Salernitana deve provarci anche a costo di rischiare i diffidati Moro e Zito. Menichini difficilmente si priverà del centrocampista ex Empoli al quale affiancherà il rientrante Odjer. Qualche dubbio in più c’è sulla presenza di Zito dal primo minuto, visto che il canguro Oikonomidis garantisce corsa e freschezza atletica. In attacco torna disponibile Donnarumma, ma l’ex Teramo partirà dalla panchina. Bus sarà confermato in coppia con Coda, così come sarà confermata in blocco la difesa. Complice la squalifica di Ceccarelli, infatti, a destra ci sarà ancora Colombo. Per il resto, tutto già scritto con Bagadur accanto a Bernardini, e Franco sulla corsia sinistra.
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