SALERNITANA: A PERUGIA ESAME VERITA’

Passa per il Curi, che in passato è stato spesso un crocevia importante, la salvezza della Salernitana. La sconfitta interna col Lanciano ha vanificato il blitz di Cesena, impedendo alla squadra di Menichini di compiere quel passo decisivo che le manca per agganciare la zona playout. Oggi, dunque, la Salernitana dovrà provare a riprendersi ciò che ha perso in casa per via di troppi errori di mira, dei soliti buchi difensivi, ma anche di una gestione della gara poco lucida. La salvezza non è solo un affare di cuore. Non basta caricare a testa bassa, ma occorre ragionare, gestire le varie fasi delle partite e contro il Lanciano alla Salernitana è mancata la freddezza necessaria per capire quando era il momento di accelerare e quando di tirare il fiato. Inutile, però, piangere sul latte versato. Ora bisogna guardare avanti, pensare alle undici gare che restano da giocare a cominciare da quella del Curi. Partita non facile, anzi, perchè il Perugia di oggi è squadra in palla, che ha ritrovato sicurezza e gioco e, soprattutto, la vittoria. Tre fila hanno rilanciato gli umbri, che tornano a sperare nei playoff ma sono condannati a vincere ancora per alimentare questa speranza. Bisoli ed i suoi saranno clienti scomodissimi per la Salernitana che è pronta a cambiare pelle per l’occasione. Il 4-4-2 potrebbe andare in soffitta a beneficio del più accorto 3-5-2, abito rispolverato per una trasferta difficile e che, si spera, dia risultati migliori rispetto alla gara di Terni. Fuori Nalini e Coda, spazio a Tuia ed Empereur in retroguardia e a Donnarumma in attacco. Come sempre, però, più del modulo conterà l’atteggiamento. Ci vorranno testa e cuore, pazienza e sagacia tattica, perchè la Salernitana non può permettersi di sfilacciarsi sul campo concedendo il fianco alle ripartenze altrui. Semmai, deve fare l’esatto contrario. Testa e cuore: questa è la ricetta per la salvezza.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto