SALERNITANA A VERONA, TRA DUBBI E CERTEZZE

Squadra che vince non si cambia. O non del tutto. Infortuni a parte, naturalmente. A Verona, Gregucci deve fare i conti anche con i dubbi sulle condizioni di diversi calciatori. Venerdì sera potrebbe confermare il modulo visto al Del Duca, ma attende di capire su chi poter contare. Perticone e Di Gennaro saranno sicuramente out, entrambi ancora alle prese con la fisioterapia per problemi alla caviglia destra: il primo si è infortunato ad Ascoli (niente frattura, ma c’è una distorsione che lo terrà comunque fermo ai box), il secondo esattamente sette giorni fa in allenamento. DiGe proprio non riesce a star bene. A proposito di caviglie: continua a lavorare a parte Akpa Akpro che resta in forte dubbio per la gara in casa degli scaligeri. Dove, di contro, potrebbero essere quantomeno in distinta Schiavi, Casasola e Migliorini, ieri impegnati in un allenamento differenziato. Per l’ex irpino solo un affaticamento muscolare: non dovrebbero esserci dubbi sul suo impiego, mentre Schiavi soffre per un’infiammazione al tendine d’Achille, ma ha ripreso a correre. Quanto a Casasola, è reduce da una lieve contrattura al polpaccio destro. Ad Ascoli è uscito in tempo, prima che il pizzico si trasformasse in altro. A Verona, però, potrebbe essere precauzionalmente rimpiazzato da uno tra Pucino e Djavan Anderson dal 1’. Di fronte, sulla corsia veronese, agirà il fresco ex di turno, Gigi Vitale.

Davanti a Micai, dunque, agirebbero Mantovani, Migliorini e Gigliotti. In mediana, come detto, in caso di forfait di Casasola, toccherebbe a Pucino – in vantaggio su Djavan anche per questioni tattiche – sostituirlo con Lopez dalla parte opposta ed il duo Minala-Di Tacchio a chiudere la cerniera. Dalla cintola in su, tutti si sono meritati una riconferma. Il tandem di trequartisti composto da Jallow e Mazzarani ha convinto, miscelando equilibrio e spregiudicatezza. Il sempreverde Calaiò ha confermato di avere l’istinto del killer ed anche una tenuta fisica poi non così a terra, tanto da reggere per un’ora sul green del Picchio.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta