SALERNITANA, ANCHE LA COPPA E’ AMARA

Il Genoa usa la testa, quella di Ekuban, per vincere la sfida di Coppa con la Salernitana. Sulla rete del decisivo vantaggio della squadra ligure ci mette la mano capitan Di Tacchio che devia in modo evidente e determinante il pallone, mettendo fuori causa Fiorillo, fino a quel momento chiamato ad intervenire solo agli albori della gara per sventare un colpo di testa di Destro. Era destino, forse, che la Salernitana sarebbe stata piegata da una rete aerea. Passato il primo quarto d’ora in cui la squadra granata aveva sofferto la vivacità dei padroni di casa,la partita aveva offerto una sostanziale sensazione di equilibrio e di impotenza offensiva da ambo i lati. Era stata, anzi, proprio la Salernitana a rendersi maggiormente pericolosa. Kastanos dalla distanza chiamava alla parata Semper che poi si ripeteva per due volte di fila su altrettante incornate di Djuric. Delli Carri in difesa, Jaroszjnski sulla corsia sinistra e Kastanos in posizione di trequartista offrivano buone risposte a Colantuono, mentre in avanti il giovane Vergani non riusciva ad entrare mai nel vivo di una manovra certo mai brillante e spumeggiante. Partita quasi bloccata nella ripresa e tecnicamente sempre più avara di spunti. Sheva provava a cambiarla con la qualità di Melegoni in mediana e la freschezza di Kallon in avanti. Alla fine della fiera, erano le mosse giuste pescate dal genio della Lanterna che aveva anche pietà degli spettatori eroicamente presenti sugli spalti in rappresentanza delle due fazioni, dando una sorta di benedizione alla inzuccata di Ekuban in modo che la sfida non si prorogasse ai supplementari. Di proroghe, in fondo, mai come di questi tempi a Salerno non se può più. La Salernitana usciva dal campo ancora una volta sconfitta, mentre il Genoa poteva finalmente cogliere il primo successo dell’era Sheva. Ora i liguri se la vedranno col Milan, ma nei pensieri dei due allenatori più che la Coppa c’era e c’è il campionato.

Autore dell'articolo: Redazione