SALERNITANA: ANCORA DUE SETTIMANE

Ancora quindici giorni o, forse, solo quindici giorni. Da che parte la si voglia guardare, la situazione che vive da tempo la Salernitana ha un che di paradossale se non di surreale. Voci provenienti dalla Capitale danno per imminente un accordo con non meglio imprecisati imprenditori romani, ma le perplessità restano e riguardano i tempi, la cronologia di queste trattative. Fino a pochi giorni fa, fonti vicine ai patron, riprendendo dichiarazioni rilasciate dagli stessi proprietari, assicuravano che non fossero arrivate offerte e ribadivano come in un mese non sarebbe stato possibile cedere una società di calcio. Ora, invece, gli stessi patron starebbero valutando offerte ed allora la domanda è una: quando sarebbero state formulate queste offerte? Con la serietà e la buona volontà, forse, in due- tre settimane si può anche impostare una trattativa, ma chiuderla è un altro conto. Certo, si dirà, lo Spezia è passato di mano a campionato in corso quasi dalla sera alla mattina. Non sappiamo, però, quando Volpi abbia cominciato a trattare con il nuovo proprietario. Il punto focale resta sempre lo stesso. E’ vero che nel calcio se ne vedono di cotte e di crude, è vero che scandali e cattive abitudini sono all’ordine del giorno, è vero che gran parte della campagna mediatica promossa contro Claudio Lotito, in particolare dal giornale edito da Urbano Cairo, è stata un colpo basso alla storia di quel glorioso quotidiano ed anche del giornalismo italiano, è vero tutto questo e tanto di più. Siamo sicuri che nessun dirigente sia infallibile e che chi occupa le poltrone più importanti in passato come ora abbia potuto macchiarsi di errori più o meno in buonafede. E’ scandaloso che la serie A abbia ceduto i diritti ad un soggetto che, ad oggi, può trasmettere solo in streaming, regalando ai tifosi il brivido di gare in perenne differita con la radio, tanto per fare un esempio, che potrà anticipare gol e rigori concessi, mentre il povero spettatore sarà in costante ritardo, sempre un passo indietro, anche se, che forza!, potrà guardare le partite da tablet o cellulari anche se è fuori casa. Tutto questo è vero, sacrosanto, giustissimo. Proprio per non seguire una cattiva scia, però, Salerno deve smarcarsi, non accontentarsi di soluzioni opache, che la collocherebbero in un limbo, in quella zona grigia che per tante realtà allineate ad un certo sistema è poi diventato un buco nero. No! Salerno è arrivata in A forse in maniera inaspettata, ma di certo con pieno merito e questo traguardo, raggiunto grazie all’impegno di chi ha le chiavi dell’auto, ora va legittimamente goduto. E, dunque, la domanda è sempre la stessa: ma davvero Lotito e Mezzaroma hanno pensato solo al trust come unica soluzione durante tutti questi anni, se è vero che il loro obiettivo finale era la promozione nella stessa categoria di appartenenza della Lazio? Non vogliamo crederlo ed allora ci risulta altrettanto difficile credere che, mentre in Italia diverse società cambiano proprietà, solo la Salernitana non abbia acquirenti, non tiri, non piaccia, non faccia gola. Sarà questione di prezzo? Sarà solo questione di prezzo? Non lo sappiamo. Di certo, se per la Salernitana davvero non sono mai giunte offerte ai patron prima del diktat della Figc, sarà una corsa contro il tempo cedere ora il club alle condizioni giuste per le due parti in causa. La speranza è che il silenzio di questi giorni porti a risultati concreti, ad un annuncio che fughi i dubbi. Salerno voleva godersi la serie A, per ora deve ancora trepidare. Si spera ancora per poco.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto