SALERNITANA: ASCOLI E’ SEMPRE UN CROCEVIA

La trasferta di Ascoli è la prima di due gare esterne di fila per la Salernitana ed ha già per questo i connotati di una sfida verità. Dopo quattro pareggi consecutivi, infatti, la squadra di Castori si ritrova nella pancia della zona playoff, ma deve cominciare a guardarsi le spalle ed allora perdere altri punti potrebbe essere deleterio. L’Ascoli, però, ha a sua volta necessità impellenti di classifica e, dopo l’amara sconfitta di Reggio Emilia, avrà tanta voglia di riscatto. Con l’avvento di Sottil i bianconeri hanno svoltato dal punto di vista del carattere e del gioco, ma sono ancora invischiati nella bagarre salvezza. Sembra quasi di rivedere la situazione della scorsa stagione quando al Del Duca la Salernitana di Ventura si presentò con ambizioni playoff al cospetto di un Ascoli, guidato allora da Dionigi, alla disperata ricerca di punti salvezza. Finì 3-2 per i padroni di casa, ma la Salernitana infarcì la sua prestazione di errori anche piuttosto marchiani che spalancarono nel primo tempo la strada verso i tre punti ai marchigiani. Fu, forse, il punto più basso della gestione Ventura. A distanza di qualche mese, tocca a Castori, ex di turno, invertire la rotta e far sì che la Salernitana torni a raccogliere punti ad Ascoli. La sfida esterna con i marchigiani è stata spesso un crocevia importante per la Salernitana. Nel 2009 una doppietta di Ganci valse mezza salvezza ai granata. Lo stesso dicasi per quella firmata da Bocalon nel 2018, mentre nel 2019 il 4 a 2 servito dalla squadra di Gregucci diede solo l’illusione che il peggio fosse stato evitato perchè la salvezza arrivò solo ai rigori nello spareggio all’acqua e zucchero col Venezia. E sabato saranno in palio punti pesantissimi per i rispettivi obiettivi. L’Ascoli ha bisogno di vincere per risalire la china, mentre la Salernitana deve interrompere la striscia di pareggi per dare una nuova accelerata alla sua marcia. Destini incrociati al Del Duca dove ci saranno tanti ex. Da Castori a Fabiani, da Djuric a Dionisi, fino a Pucino e Di Tacchio, ognuno avrà motivazioni, ricordi, magari anche risentimenti e rimpianti da affidare ai novanta minuti che ci aspettano sabato.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto