SALERNITANA: BUONE IDEE, MA SENZA SOSTANZA

Due lampi o poco più. Il Bari si aggiudica l’anticipo con la Salernitana grazie a due flash a inizio e fine partita. Maniero e Valiani regalano i tre punti alla squadra di Nicola. Per il resto poco o nulla più da parte dei galletti. A Salerno, invece, restano soltanto le luci d’artista… La truppa di Torrente rimedia la quinta sconfitta in campionato al termine di una gara giocata tutto sommato bene dai granata che masticano amaro per il rigore sacrosanto negato dall’arbitro Candussio e per le tante occasioni da gol gettate al vento o neutralizzate dalla difesa pugliese.

Svista arbitrale a parte, infatti, la differenza l’hanno fatta i reparti a confronto. Da una parte il Bari che alla prima occasione ha saputo capitalizzare con Maniero, sfruttando un’imbarazzante dormita della difesa granata. L’ex Catania era a digiuno da due mesi. Dall’altra invece la Salernitana, in grado di rialzare la testa, ma incapace di mantenere il ritrovato pareggio. C’è di più. La squadra a Bari ha costruito almeno tre nitide palle gol, si è mossa bene in campo grazie a buone trame di gioco. Poi però arriva la cappellata di turno che vanifica il primo gol in granata di Donnarumma, subentrato ad un ottimo Milinkovic. Non solo. C’è anche lo spettro di una squadra che ha poca benzina nelle gambe: il serbatoio dura soltanto un tempo, poi finisce la benzina e la riserva dura ancora meno di quanto ti aspetti. Ecco giustificato il solito cambio di passo che si consuma nei secondi tempi… da parecchio tempo a questa parte. Esempio lampante la prova di Colombo: tra i più lucidi ieri nel primo tempo, con una metamorfosi da incubo nella ripresa in cui era stato comunque capace di servire l’assist a Donnarumma. De Luca dalle sue parti ha messo le tende, servendo anche il pallone per il gol vittoria di Valiani.

E siamo alla resa dei conti. Il dato preoccupante è che questa squadra pur giocando una discreta partita, abbia manifestato ancora una volta limiti strutturali che rischiano di costare caro. Per intenderci se c’è il gioco, si intravedono le trame e aumentano le occasioni, se si riesce – a fatica, ma si riesce – a fare anche un gol che pareggia i conti in uno stadio come il San Nicola con 27mila sugli spalti, ma non si riesce a tornare a casa neppure con uno striminzito punticino, allora bisogna interrogarsi sulla qualità della rosa a disposizione di Torrente. Sulle individualità. A partire dalla difesa che fa acqua da tutte le parti che è la più battuta del torneo e rappresenta il tallone d’Achille che consente all’avversario di turno di infierire pur senza brillare. Leggasi le risposte di Nicola che a fine partita ha parlato di una vittoria meritata del suo Bari e di una difesa, quella granata, che dimostra di conoscere fin troppo bene per quanto è debole…

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta