L’obiettivo è bissare il bis dell’andata. Dopo la vittoria di Pescara, la Salernitana ha la possibilità di ripetere la partenza sprint del girone di andata, quando sconfisse i delfini abruzzesi e poi il Cosenza. Sabato prossimo, alle ore 18, è in programma all’Arechi la sfida con i lupi, quanto mai arrabbiati per il gol fantasma di Sciaudone non visto dall’arbitro e che avrebbe loro permesso di pareggiare il derby di ieri sera col Crotone. Al di là delle motivazioni degli avversari, però, saranno importanti quelle dei granata, chiamati a ripetere sul piano dell’applicazione e dell’intensità la prestazione di Pescara. Ventura aveva chiesto alla squadra un approccio diverso da quello avuto a La Spezia ed ha ottenuto la risposta desiderata che, però, ora va confermata anche per la prossima e le prossime partite. La serie B è questa, un campionato senza pronostici e con tante opportunità per chi abbia cuore, voglia ed anche ambizione. Ed è questa la risposta che la società granata deve dare ai tifosi che per la gara col Cosenza hanno indetto una giornata di protesta con tanto di sold out in curva sud. Da una parte, la proprietà deve dare dimostrazione e prova di voler davvero mantenere le promesse del recente passato; dall’altro, però, c’è da fare i conti con l’ostacolo delle Noif. Ed è proprio la questione multiproprietà a meritare la copertina e le maggiori attenzioni della tifoseria. Un tema, questo, che da sempre è stato portato all’attenzione della piazza e della stessa proprietà che ha dato risposte evasive e poco concrete, in totale controtendenza rispetto al suo modo di pensare e di agire, caratterizzato sempre da grande pragmatismo. Non è una questione di poco conto, anzi meriterebbe grande sensibilità anche da parte delle istituzioni del calcio. Salerno ed ora anche Bari vivono una situazione di disagio perché delle proprietà solide e di indubbio prestigio non possono garantire ai tifosi granata e biancorossi la libertà e la bellezza di sognare nuovi traguardi e nuove vittorie. I motivi sono noti ed ora è il momento di uscire dall’equivoco anche attraverso provvedimenti forti da parte delle istituzioni che governano il calcio. Non si può impedire ad una tifoseria, qualsiasi tifoseria, di recarsi allo stadio col cuore riscaldato dalla speranza di vedere la sua squadra lottare sempre per il meglio senza avere il sospetto, in certi casi la certezza, che non si possa andare oltre un determinato limite. Da mesi Lotito e Mezzaroma tacciono sull’argomento, mentre in passato hanno risposto sempre in maniera evasiva. La vittoria di Pescara ha rimesso in carreggiata la Salernitana anche per poter recitare un ruolo di primissimo piano in campionato e starà alla società decidere se dare a Ventura gli strumenti per puntare ancora più in alto. Se sognano a Pordenone, non si capisce perché non si possa sognare a Salerno o a Bari.
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