SALERNITANA: CONTRO L’EMPOLI IN EMERGENZA

L’emergenza è compagna inseparabile della Salernitana in questo autunno che ha portato al cambio di allenatore e riportato sulla panca granata Stefano Colantuono. 228 panchine in serie A sono un importante bagaglio di esperienza, ma il trainer di Anzio non mette la tuta dal dicembre 2018 e non allena in massima serie dal 2016. La Salernitana si è rivolta a lui per provare a dare una svolta ad una stagione caratterizzata da sei sconfitte e da sei partite in cui nel secondo tempo si è peggiorato rispetto al risultato parziale. Problemi fisici, mentali, tecnici, oltre alla diversa caratura degli avversari hanno fin qui relegato la squadra granata all’ultimo posto in classifica. Se le potenzialità siano realmente maggiori di quanto la classifica dica, così come asserito nel comunicato con cui si è dato il benservito a Castori, potrà essere solo il campo a dirlo. Certo, ogni giudizio dovrà tener conto anche della situazione oggettiva in cui si è chiusa l’avventura di Castori e comincia quella del suo successore. Un organico già in partenza non del tutto adeguato alla categoria deve ora fare i conti anche con assenze in serie che riducono le scelte del tecnico, complicandogli la vita. Con l’Empoli è partita delicata, quasi uno spareggio, sicuramente l’occasione per riagganciarsi al treno salvezza, tenendo nel mirino anche i toscani, ora a più cinque in classifica e capaci di vincere contro Juve e Cagliari in trasferta, ma reduci dalla pesante battuta d’arresto interno con l’Atalanta. Difesa e centrocampo sono decimati, bisognerà arrangiarsi e serrare le fila, senza rinunciare ad osare perché in serie A bisogna almeno provare a vincere quelle partite non del tutto fuori portata. Sulla carta, al netto delle assenze, quella di domani lo sarebbe. I diecimila dell’Arechi proveranno, poi, a fare la loro parte. Le assenze e i problemi, anche fuori dal campo, non mancano, ma il peccato più grande sarebbe arrendersi alla cattiva sorte.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto