L’attesa è tutta per la gara di domani, anche se la prevendita non ha fatto registrare una significativa impennata. Nei tifosi granata c’è un misto di ansia, delusione e desiderio di essere invogliati, trascinati dalla squadra. Da troppo tempo la Salernitana non piace, non convince, dando l’impressione di non essere nemmeno più convinta delle sue qualità. Il repentino cambio di prospettive dovrà, però, dare necessariamente la scossa. Con l’esonero di Davide Nicola e l’ingaggio di Paulo Sousa il presidente Iervolino ed il diesse De Sanctis hanno inteso favorire un cambio di passo, più che mai doveroso in questa fase della stagione. Tante partite da giocare e tanti punti in palio vietavano qualsiasi tipo di calcolo e di ulteriore traccheggiamento. Non si poteva più decidere di non decidere, rimettendo al tempo il compito di curare le ferite ed i mali di una squadra sempre più alla deriva, svuotata di energie fisiche e mentali, capace di vincere a Lecce facendo leva su un pizzico di orgoglio, ma incapace di dare segnali di vitalità sul medio e lungo periodo. Priva di gioco e di idee, la Salernitana ha bisogno di ritrovare il bandolo della matassa. I portoghesi hanno fama di grandi navigatori ed a Paulo Sousa si chiede non tanto di traghettare quanto di indicare una rotta, tenendo ben saldo il timone della nave così da inseguire un orizzonte che possa dare nuove motivazioni. La truppa ne ha bisogno ed ora è il momento di creare i presupposti per una reazione sotto tutti i punti di vista. Starà al campo, poi, dare le risposte insindacabili. Si comincia dalla Lazio e dai meno di ventimila spettatori attesi per domani all’Arechi dove tra otto giorni arriverà il Monza. La sfida è anche quella di riportare la gente allo stadio a prescindere dal blasone dell’avversario di turno, riaccendendo orgoglio e passione ed offrendo, se possibile, anche l’aggiunta di un gioco che possa divertire e stuzzicare. Prima del gioco, sarà la grinta a fare la differenza. Una squadra che lotti è quello che chiedono i tifosi in tutti gli angoli del mondo. Ora più che mai a Salerno serve una squadra capace di tornare a lottare con la fame e la determinazione da troppo tempo smarrite.
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