SALERNITANA: FALSA PARTENZA IN CASA DELLA JUVE

Più elogi ai tifosi che alla squadra. Dalla tribuna dell’Allianz Stadium di Torino Danilo Iervolino ha visto una tifoseria calda ed immersa nel clima partita ed una squadra che, invece, è entrata in campo troppo timida e timorosa, preoccupata, forse, dalla voglia di riscatto della Juventus. Reduce dall’eliminazione dalla Champions, infatti, la squadra bianconera, sebbene in emergenza a centrocampo, doveva vincere ed ha approcciato alla partita con la giusta mentalità, sfruttando il suo punto di forza, ossia l’asse Cuadrado- Dybala. Il colombiano ha cominciato con le marce alte sulla destra e l’argentino ha agito tra le linee trovando spazi invitanti aperti dall’impressionante lavoro fisico e non solo di Vlahovic, protagonista di uno straordinario duello d’altri tempi con Gyomber. La corsia destra bianconera ha soverchiato la catena sinistra schierata da Nicola che ha scelto Ruggeri e Perotti, forse per dare ad entrambi minuti importanti in un contesto di prestigio, provando a sfruttare la gamba dell’atalantino e la classe dell’argentino. Il primo ha patito il palcoscenico, il secondo non è mai riuscito ad accendersi, anche perché la mediana bianconera era presidiata da un Danilo onnipresente, capace di assicurare coperture preventive e raddoppi opportuni non appena un compagno perdeva palla. Troppa Juve per una Salernitana meno aggressiva e più timida del solito. Nicola aveva scelto Radovanovic accanto a Lassana Coulibaly e Zortea per la corsia destra, tenendo in panca Verdi e Kastanos, oltre ad Ederson. Nel primo tempo la Juve ha giostrato con grande serenità, trovando il gol dopo cinque minuti con Dybala e raddoppiando prima della mezz’ora con Vlahovic. Nel mezzo almeno altre due occasioni per i bianconeri e poca Salernitana. Meglio nella ripresa con gli innesti di Ederson dopo l’intervallo e di Verdi all’ora di gioco. Il brasiliano ha dato una marcia in più al centrocampo e della circostanza, pare, abbiano preso nota anche i dirigenti bianconeri. Verdi ha sentito aria di derby e, giocando tra le linee e più vicino alle punte, ha avuto qualche guizzo interessante mentre Djuric, specie dopo l’uscita di Chiellini, ha vinto tutti i duelli aerei servendo a Bonazzoli un pallone che il bresciano ha provato a trasformare in oro con una acrobazia che avrebbe meritato il gol e che avrebbe anche rimesso in discussione la gara. La Juve ha retto, la Salernitana non ci ha creduto alla stessa misura dei suoi tifosi ma ha comunque fornito una prova dignitosa nei secondi quarantacinque minuti nei quali si è visto anche Ribery. Non basta, certo, ma i punti salvezza andranno conquistati di qui alla fine contro tutto e tutti. Con uno spirito diverso e, forse, anche con qualche soluzione tattica diversa. Capacità di lottare su ogni pallone e maggiore tenuta difensiva sembrano premesse indispensabili per poter sognare l’impresa.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto