SALERNITANA, GRANE, GRANA E… “GRANONE” IN TRIBUNALE

La Salernitana gioca più partite… in tribunale. Non c’è solo l’attesa spasmodica per la decisione sulla partita fantasma con la Reggiana del 31 ottobre scorso. Il giudice sportivo dovrebbe pronunciarsi la settimana prossima sulla querelle. Sulla carta, la truppa di Castori dovrebbe vedersi ricosocere la vittoria a tavolino sul club emiliano che non si presentò all’Arechi per l’epidemia da Covid. In tal caso sarebbero tre punti pesantissimi in classifica per l’ippocampo. Fieno in cascina per la Salernitana che avrà comunque ancora a che fare con carte bollate, giudici e sentenze. Non solo per la partita fantasma che – c’è da giurare – avrà ancora strascichi ma anche per altre grane che vedono coinvolti due ex calciatori granata. Si tratta di Cerci e Rosina. Due elementi giunti in granata come top player che si sono rivelati flop-player. Cerci ha chiamato in causa il club granata, mentre per quanto riguarda la vicenda Rosina è toccato alla Salernitana adire le vie legali.
Oggi è fissata l’udienza del Collegio Arbitrale della Lega B che dovrà discutere l’istanza presentata il mese scorso da Cerci che ha chiesto il riconoscimento del contratto biennale firmato ad agosto 2019 e l’illegittimità del suo dimezzamento ratificato a gennaio. Il calciatore chiede un risarcimento pari a circa 2 milioni di euro. Gli arbitri cercheranno in primo luogo una conciliazione che se non dovesse portare a nulla, potrebbe far slittare il tutto con il rinvio ad una nuova udienza. 
Capitolo Rosina. La Salernitana ha chiamato in causa l’ex Zenit per la mancata accettazione della decurtazione dell’ingaggio applicata ai contratti di tutti i tesserati a giugno scorso, poco prima della ripresa post-lockdown. In quel caso, calciatori e tecnici granata rinunciarono a quaranta giorni di retribuzione. Rosina no. Il suo contratto è scaduto il 30 giugno e la Salernitana gli ha corrisposto regolarmente le mensilità di maggio e giugno, trattenendo invece i corrispettivi legati a metà mese di marzo e ad aprile. La società ha potuto così iscriversi al campionato regolarmente, dimostrando il contenzioso in atto per l’eccezionalità del periodo di emergenza Covid. In ballo ci sono circa 40mila euro e a stretto giro è atteso il parere del Collegio Arbitrale, che ha tempo fino al 15 dicembre per pronunciarsi, dopo la prima udienza tenutasi in videoconferenza il 28 ottobre scorso.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta