SALERNITANA: IERVOLINO AL MARY ROSY –

Danilo Iervolino torna al Mary Rosy e Morgan De Sanctis ritrova la parola. Ieri il patron ha parlato per circa mezz’ora alla squadra ed ha poi assistito a tutto l’allenamento guidato da Inzaghi, con il fido ad Milan al suo fianco. Con loro c’era anche il ds De Sanctis che ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, a firma del collega Antonio Giordano. Il presidente Iervolino ha catechizzato la squadra circa la delicatezza e l’importanza del momento, ma ha anche fatto il punto sul mercato con Milan e De Sanctis. Il diesse, da tempo sotto osservazione e messo in discussione dalla proprietà, ha espresso nell’intervista il proprio rammarico ed ha ammesso le sue colpe per non aver lasciato andare Sousa dopo le incomprensioni di giugno e per non essere riuscito a cedere Dia in tempi ragionevoli prima dell’offerta irricevibile di fine mercato del club inglese del Wolverhampton. Verità virgolettate e come tali da accettare, anche se in estate va detto che non solo De Sanctis ma anche i tanti amici e consiglieri avevano suggerito al presidente Iervolino di riflettere sulla conferma di Sousa dopo gli incontri del tecnico con altri club ed alla luce dei tanti dubbi esternati dal portoghese circa le intenzioni della Salernitana per la campagna acquisti estiva. De Sanctis si è assunto tutte le colpe o quanto meno buona parte delle stesse, ma il dato di fondo non cambia: la Salernitana è ultima soprattutto perché sul mercato si è mossa con ritardo e non è riuscita a compensare alcune partenze con innesti di pari livello non solo e non tanto dal punto di vista tecnico ma dell’esperienza e del carisma. Le richieste di Sousa non erano campate in aria e se la proprietà non avesse avuto intenzione di esaudirle, avrebbe dovuto esonerare il portoghese. E’ inutile ora scaricare valanghe di responsabilità su Sousa per la preparazione estiva. C’erano tanti esponenti del club a Rivisondoli: se c’era qualcosa che non andava, qualcuno doveva intervenire. E’ inutile ora anche questa sorta di confessione di De Sanctis che si è assunto tutte le colpe per aver tenuto Sousa. In un club come la Salernitana in cui non c’è decisione che non passi per il presidente Iervolino, onestamente si fa fatica a pensare che la conferma dello scontento Sousa non sia stata avallata dal massimo dirigente. Scelta per far felice la piazza o per forte convinzione circa il valore dell’allenatore in questione? Ora qualsiasi spiegazione sarebbe inutile. Serve guardare avanti e concentrarsi sul campo per poi poter essere più forti e credibili sul mercato. E anche qui, in verità, la situazione è stata delineata con una certa chiarezza dall’ad Milan e dallo stesso Iervolino. De Sanctis si è accodato e non poteva fare altrimenti. La Salernitana non potrà muoversi in entrata a causa dell’indice di liquidità e soprattutto vorrà essere sempre più sostenibile: ciò significa che non ci saranno extrabudget ma che saranno immesse sul mercato risorse proporzionate alle entrate o quanto meno a ciò che si sarà riuscito a risparmiare tagliando i rami secchi. Tutto pienamente legittimo, per carità. E, del resto, tutto anche abbastanza nitidamente enunciato anche dai rappresentanti apicali del club. Per centrare la salvezza, la Salernitana dovrà ottimizzare ciò che ha. In base alle cessioni, poi, si proverà ad inserire qualche tassello in rosa. Tra gli obiettivi c’era Tessman del Venezia, forte centrocampista centrale che ha già segnato tre gol in cadetteria, finito anche nel mirino del Bologna. Piace anche l’attaccante esterno del Parma, Valentin Mihaila, classe 2000. I ducali sono bottega cara e già in estate avevano chiesto solo contanti per il poliedrico centrocampista svizzero Sohm, da sempre pallino di De Sanctis che proverà a piazzare qualche cessione in tempi rapidi ed aspetta l’offerta buona per Dia così da sbloccare il mercato in entrata, rispettando i paletti fissati dalla proprietà.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto