SALERNITANA: IL CALCIO AI TEMPI DEI SOCIAL E NON SOLO…

La speranza è che la notte abbia portato consiglio, lasciandosi alle spalle una vigilia a dir poco elettrica. Il blitz degli ultras, prima ancora i comunicati di Mezzaroma e del sindaco, Enzo Napoli; poi quello pensato a lungo e redatto più volte della Curva sud Siberiano ed infine il cinguettio della società granata, disposta ad un confronto con la tifoseria. Tutto per cercare di stemperare animi e toni che onestamente non si capisce bene chi abbia voluto accendere (scientificamente verrebbe da pensare?), alimentandole pure con stucchevoli polemiche social.

Il duro comunicato degli ultras punta l’indice principalmente contro “una società che non rispecchia e gratifica la nostra passione e i nostri sacrifici, mai capace di cavalcare l’entusiasmo di una piazza, che sia una promozione in B o l’anno del centenario, anzi è riuscita a smorzarlo per il totale disinteresse verso la città”. La torcida se la prende pure con parte della stampa – ci mancherebbe – e precisa di voler sostenere per 90’ la casacca, anche se “ciò non significa che non contesteremo chi rappresenta questa società”. Le istituzioni, dal canto loro, hanno provano a fare i pompieri. “Si registra un clima deprimente di sfiducia e delusione. Intorno alla Salernitana si alimentano polemiche infinite, estenuanti ed in alcuni casi persino strumentali. Il derby è l’occasione giusta per fugare questo clima. Serve la massima coesione di tutte le componenti per raggiungere il traguardo che tutti sogniamo: la Serie A”, ha scritto il sindaco Enzo Napoli. Forse proprio traguardo sognato è al centro del malcontento, tra chi lo vede impossibile e chi – la Salernitana – non dimostra, né dice di volerlo agguantare con decisione.

Mercoledì sera, attraverso il sito ufficiale della Salernitana, la lettera aperta di Mezzaroma aveva inaugurato il se l’era presa con il web, con le “notizie destituite di fondamento secondo cui avremmo ricevuto offerte per cedere il club”, con “gli sberleffi social verso questo o quel giocatore”. Il co-patron aveva evidenziato la necessità di “ascoltare le critiche a patto che non siano pregiudiziali o strumentali”. Ma costruttività o distruttività delle critiche quanto possono essere elementi oggettivi? Chi può dirlo. Ancora, Mezzaroma ha ricordato di aver stanziato “diversi milioni per l’acquisizione di calciatori che però, per loro libera scelta, hanno deciso di restare al Parma” e che delle “stucchevoli negatività, tra cui la favola per cui la proprietà non vuole andare in A, non vale la pena più parlarne”. Parole che hanno dato l’assist a chi è scontento per affondare ancora colpi: oltre 700 commenti sulla pagina Facebook del club, la stragrande maggioranza di disapprovazione.

Ieri pomeriggio il blitz degli ultras alla seduta di rifinitura della squadra. Alcuni esponenti del tifo hanno preteso un confronto con Schiavi e compagni, impedendo a staff tecnico e dirigenziale di prendere parte al faccia a faccia. Sarà anche per questo che in serata è arrivato anche un tweet da parte della Salernitana che si diceva disposta al confronto, ma nel rispetto delle regole.

C’è qualcosa che non va, comunque, se una società di calcio inizia a rincorrere i commenti social e/o a sentire il bisogno di giustificarsi. La piazza – reale o virtuale che sia – attende risposte tangibili sul campo, senza tema di smentita.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta